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GARBATELLA JAZZ FESTIVAL 2013

Garbatella Jazz festival - dal 26 al 28 settembre 2013

Garbatella Jazz festival - dal 26 al 28 settembre 2013
Garbatella Jazz festival dal 26 al 28 settembre 2013

 

Garbatella Jazz Festival (GJF) 2013 - Programma

Giovedì 26 settembre

H. 20.30

La Scuola Popolare di Musica di Testaccio presenta:

JOE HENDERSON PROJECT

Renata Collalti - sax soprano

Stefano Baldisseri - tastiere

Roberto Martina - chitarra

Giuliano Stacchetti - basso elettrico

Andrea Bongiovanni - batteria

H. 22.00

CARLO CONTI TRIO

Carlo Conti - sassofoni

Vincenzo Florio - contrabbasso

Armando Sciommeri - batteria

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Venerdì 27 settembre

H. 20.30

La Scuola Popolare di Musica di Testaccio presenta:

Laboratorio Piano jazz Trio diretto da Carlo Cittadini

"Standards e Canzoni da film"

Andrea Gesano - pianoforte

Giorgio Sena - pianoforte

Giampiero Camera - contrabbasso

Giorgio Russomanno - batteria

Luca Zadra - batteria

H. 22.00

JAZZ NO LIMITS QUARTET di Marcello Rosa

Marcello Rosa - trombone

Paolo Tombolesi - pianoforte

Stefano Cantarano - contrabbasso

Ettore Fioravanti - batteria

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Sabato 28 settembre

H. 20.30

La Scuola Popolare di Musica di Testaccio presenta:

ANGELO MAZZOTTI TRIO - OMAGGIO A CHARLIE PARKER

Angelo A. Mazzotti - voce

Andrea Gesano - piano

Giampiero Camera - contrabbasso

H. 22.00

LEANDRO GUFFANTI - GIULIA SALSONE QUARTET

Leandro Guffanti - sassofoni

Giulia Salsone - chitarra

Pino Sallusti - contrabbasso

Alessandro Marzi - batteria

 

La Villetta – Via Francesco Passino n. 26, Roma; dalle ore 20,30
Ingresso gratuito – Bar e cucina



Potrebbe interessarti: http://www.romatoday.it/eventi/garbatella-jazz-festival-26-28-settembre-2013.html
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GARBATELLA JAZZ FESTIVAL 2011

Garbatella Jazz Festival
Programma 2011 29-30 settembre 1 ottobre
Alla VILLETTA Via Francesco Passino 26 Via Degli Armatori 3
Ingresso Gratuito
Giovedì 29 settembre
H 19,30
“EMITIME”
Roberto Donadi – chitarra
Mauro Nota - contrabbasso
Sauro Giovannetti - batteria
H 21,30
“ANDREA GOMELLINI QUARTET”
Andrea Gomellini - chitarra
Claudio Corvini – tromba
Luca Pirozzi – contrabbasso
Andrea Nunzi - batteria
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Venerdì 30 settembre
H 19,30
Associazione “JAZZ IN CANTINA”
H 21,30
“PASQUALE INNARELLA QUARTET”
Pasquale Innarella – sassofoni
Francesco Lo Cascio - vibrafono
Silvia Bolognesi – contrabbasso
Roberto Altamura - batteria
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Sabato 1 ottobre
h 19,30
“DASA QUARTETTO”
Antonio Ricciardi – pianoforte
Alessandro Ionescu – chitarra
Dario Ambrosini – basso
Sauro Giovannetti - batteria
H 21,30
“EDDY PALERMO BOSSA JAZZ TRIO” ospite CLAUDIA MARSS
Eddy Palermo – chitarra
Pino Sallusti – contrabbasso
Gianni Di Renzo – batteria
Ospite, Claudia Marss – canto
Direttore artistico Pino Sallusti
Nell’ambito della festa sarà allestito un posto di ristoro

GARBATELLA JAZZ FESTIVAL

Garbatella Jazz Festival

Mercoledì 4 luglio alle ore 20.30 alla Villetta uno straordinario concerto, UOMINI DI TERRA, composto dal musicista Pasquale Innarella in onore di Giuseppe Di Vittorio, il fondatore della CGIL: un esperimento molto interessante in cui la tradizione popolare si fonde con il jazz.
Suoneranno con Pasquale Innarella, Pino Sallustri, Roberto Altamura, Francesco Lo Cascio.

Il concerto, una “prima”, con il patrocinio della Fondazione DI Vittorio, sarà accompagnato da un video fotografico.

Dalle ore 19.30 sarà possibile cenare e sarà aperto il bar.



(nella foto: Giuseppe Di VIttorio alla Villetta)

GARBATELLA JAZZ 2012...L'ALTRA META DEL JAZZ

La buona musica di casa alla Garbatella...L'altra metà del Jazz

Ingresso gratuito - Via Francesco Pullino, 26 - Roma, Garbatella 27-29 settembre 2012

Quest’anno l’ottava edizione del Garbatella Jazz Festival parlerà al femminile. Pino Sallusti per la terza volta direttore artistico del progetto l’ha disegnato così, protagoniste delle tre serate saranno tre donne, Nina Pedersen, Alice Claire Ranieri, Carmen Falato, coadiuvate da grandi professionisti del jazz animeranno l’ormai famosa rassegna musicale. L’associazione Cara Garbatella ideatrice del festival ha accettato con entusiasmo tale proposta. Quest’anno otre allo storico contributo dell’associazione AltreVie, a collaborare per tale iniziativa ci sarà una delle realtà sportive – culturali più radicate nel nostro territorio, la Polisportiva Giovanni Castello. Le tre realtà culturali lavorando come volontarie, sono tra le uniche realtà cittadine se non addirittura nazionali a fornire jazz gratis con musicisti di alto livello.

Per info: caragarbatella.it

GARBATELLA CUORE NON VIOLENZA

 

GARBATELLA
Cuore della NONVIOLENZA
Piazza Damiano Sauli - Giornata Internazionale della Nonviolenza
28 SETTEMBRE h12 – Inaugurazione stele celebrativa
2 OTTOBRE h8-14 – RUN THIS WAY! la nonviolenza corre tra noi – corsa podistica
Da sempre il quartiere "storico" della Garbatella si è distinto a Roma per la sua vocazione "sociale".
Quale scenario, quindi, poteva risultare piu' adatto a essere testimone e punto di riferimento per una crescente "COSCIENZA NONVIOLENTA", da incoraggiare soprattutto tra le nuove generazioni.
Nel 2007 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito la Giornata Internazionale della Nonviolenza, scegliendo il 2 di ottobre per rendere omaggio al Mahatma Gandhi, uomo simbolo eduno degli esempi più alti della Nonviolenza, nel giorno della sua nascita.
L'associazione umanista "Mondo senza guerre e senza violenza", ha da subito dato impulso in tutto il mondo a progetti di sensibilizzazione al tema della nonviolenza, fissando il 2 ottobre come data cardine del suo impegno e raccogliendo l'invito che l'ONU ha voluto dare ai Governi del Pianeta, ha fatto suo il compito di stimolare le istituzioni verso questo importante obiettivo.
Quest'anno "Mondo senza guerre e senza violenza", promuove la seconda edizione di "RUN THIS WAY! La nonviolenza corre tra noi", una corsa podistica tra le strade di Garbatella la mattina del 2 ottobre in piazza Damiano Sauli.
Proprio nella piazza, il 28 settembre verrà inaugurata una stele celebrativa della Giornata Internazionale della Nonviolenza, finanziata dalla Presidenza della Provincia di Roma, alla presenza delle autorità di Provincia, Roma Capitale e Municipio Rm XI. Proprio il Municipio XI con il suo Presidente Andrea Catarci e l'Assessore Carla DI Veroli si sono resi protagonisti del progetto in questo evento, patrocinato dal Municipio, ed in tutto il percorso intrapreso insieme dal 2008.
La realizzazione in particolare della stele celebrativa deve anche un ringraziamento all'impegno del consigliere comunale Paolo Masini.
Ulteriori informazioni, possibilità di iscriversi on-line alla corsa, ma anche video e foto della prima edizione si trovano nel sito: www.mondosenzaguerre.org/runthisway
ed alla pagina: www.facebook.com/runthisway

Per info e chiarimenti:

Cristiano Chiesa-Bini
Mondo Senza Guerre e Senza Violenza - Garbatella
Sede Legale: via Caffaro 10 - 00154 Roma (ogni lunedì dalle 20:00 alle 22:00)
Tel. +393477887462
Fax: +390697251505
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Questo evento si svolge contemporaneamente anche in altri paesi del mondo, vedi www.runthisway.ca

GARBATELLA A VENEZIA VIAGGIO NELLA ROMA DI PASOLINI

Viaggio nella Roma di Pier Paolo Pasolini

di e con Julia Borretti e Titta Ceccano

musiche in scena Roberto Caetani

regia Julia Borretti

produzione Matutateatro _ MatSpazioTeatro

La storia d’amore tra Irene e Tommaso nella Roma degli anni Cinquanta, la lingua sperimentale di Pasolini, le canzoni romane di una volta.Un concerto per voci recitanti e chitarra, un lavoro che guarda al teatro di narrazione.

Garbatella ci è nato tra le mani, quasi per caso. È nato dall’incontro con una “Una Vita Violenta”, il secondo romanzo di Pier Paolo Pasolini. Avvicinarsi a Pasolini, uomo, artista e intellettuale complesso, è sempre molto imbarazzante, ma è lui stesso che inaspettatamente ci ha messo a nostro agio. La storia d’amore tra Tommaso e Irene nella Roma degli anni ’50 ci ha fatto scoprire un Pasolini semplice e non cerebrale, profondamente umano. Quella che il poeta ci racconta è infatti una storia d’amore semplice e umana dove il comico e il tragico si inseguono per svelare la poesia della vita. E quella che noi oggi raccontiamo è una storia d’amore che, nel solo spazio di un racconto, vorrebbe unire le generazioni: quelle che quegli anni li hanno vissuti e quelle più giovani che possono farne memoria.

I due giovani s’incontrano fortuitamente, si conoscono, si danno appuntamento e a fare da sfondo è la Roma della ricostruzione, la Roma in bianco e nero, popolata da bambini vocianti nei cortili e da ragazzi coi pantaloni all’americana che riempiono le sale fumose del cinematografo. Ed è proprio il cinema il testimone del loro amore, al cinema si consumano i momenti più significativi della loro storia, là dove Pasolini crea un corto circuito tra il comico e il tragico.
La potenza della parola pasoliniana guida l’intero racconto, e nulla vuole distogliere l’attenzione da essa: una scenografia essenziale, la musicalità della chitarra, i movimenti scenici necessari, sono tutti al servizio della narrazione.

Al Teatro a l'Avogaria
martedì 5 novembre 2013, ore 21:00

Prenotazioni
041.0991967 | 335.372889
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TEATRO: GARBATELLA UN VIAGGIO NELLA ROMA DI PASOLINI APRE A VENEZIA LA STAGIONE TEATRALE DELL’AVOGARIA

Martedì 5 novembre 2013, a Venezia, prende il via il ciclo de i Martedí dell'Avogaria" , rassegna teatrale che presenta alcuni fra gli spettacoli più interessanti della nuova scena drammaturgica nazionale. Presso lo storico Teatro dell'Avogaria, Venezia, Dorsoduro 1607, Corte Zappa, ore 21.00, appuntamento con "Garbatella", viaggio ideale nella Roma delle borgate pasoliniane per la regia di Julia Borretti. Un concerto per voci recitanti e chitarra che narra la storia d'amore tra Irene e Tommaso, un rapporto dove il comico ed il tragico si inseguono per svelare la poesia della vita ed il confronto tra generazioni differenti. I due giovani s’incontrano fortuitamente, si conoscono, si danno appuntamento e a fare da sfondo è la Roma della ricostruzione, una Capitale in bianco e nero, popolata da bambini vocianti nei cortili e da ragazzi con pantaloni all’americana che riempiono le sale fumose del cinematografo. Ed è proprio il cinema il testimone del loro amore, al cinema si consumano i momenti più significativi della loro storia ispirata da "Una vita violenta" il secondo romanzo di Pasolini. La potenza della parola pasoliniana guida l’intero racconto, e nulla vuole distogliere l’attenzione da essa: una scenografia essenziale, la musicalità della chitarra, i movimenti scenici necessari, sono tutti al servizio della narrazione. L’Associazione Teatro a l’Avogaria, nasce nel 1969 dalla passione e dalla tenacia di Giovanni Poli, già fondatore del Teatro Universitario Cà Foscari di Venezia, e dagli esordi si pone come laboratorio di ricerca che coniuga un metodo d’improvvisazione teatrale tra la Commedia dell’Arte e le Teorie dell’Avanguardia. In più di quarant’anni di attività ha prodotto oltre sessanta spettacoli tra cui la “Commedia degli Zanni” rappresentata con successo sui più importanti palcoscenici internazionali. Riconosciuta come uno dei centri di formazione professionale di riferimento nel Triveneto, ogni anno organizza corsi, dedicati ad appassionati e professionisti, su discipline quali recitazione, Commedia dell’Arte, dizione, storia del teatro, canto, tecnica dell’interpretazione. Gli spettacoli della Rassegna “I Martedì all’Avogaria”, fino al 12 dicembre 2012, su prenotazione telefonica ai numeri 0410991967-335372889.

tratto da

http://www.agenparl.it/articoli/news/cultura/20131104-teatro-garbatella-un-viaggio-nella-roma-di-pasolini-apre-a-venezia-la-stagione-teatrale-dell-avogaria

FURVIO ER PIRATA

FURVIO ER PIRATA

E’ aritornato “Furvio er pirata”. E’ stato tre mesi a Siviglia.

Ma prima dè riccontà su Siviglia e cose varie, ciò voja dè divve perché cià stò soprannome.

Quanno erimo regazzini, lui era er più robusto dè tutti noi e quanno che cereno ‘e famose battaje cò li sciangaini era sempre er capo supremo e quello che menava dè più.

Abbitava a ‘o stesso piano dè n’antro amico e una dè le finestre dè casa sua era mòrto vicina ar terrazzino dè st’amico.  E spess’e volentieri “er pirata” scavarcava e se ‘o ritrovaveno  a casa a l’improviso.  Granne ‘ncazzatura der Nonno dè st’amico che quanno ò vedeva, strillava come ‘n’aquila: “ ’a Fù, t’ho detto mille vorte che nun devi dà scavarcà e venì drento casa mia. Io vojo esse padrone dè stammene pè li cazzi mia e tu non devi rompe! Bussa a la porta come fanno tutti li cristiani”. Ma manco pè gnente! “Er pirata” seguitava a scavarcà a tutta tigna! Ma ‘a cosa più ‘mportante che riguarda “er pirata” è che era pieno dè fantasia. Una ne penzava e cento ne faceva! E partimo proprio da qui pè spiegà er perché “der pirata”.  Ciavrà avuto 15 anni e se costruì cor legno ‘na scialuppa. In pratica era ‘na tavola 2 metri pè 2 metri a la quale ciaveva attaccato ‘n pennone cò ‘na vela.  Su ‘a vela (nera), ciaveva disegnato un teschio cò l’ossa ‘ncrociate. Dà pirata inzomma. E sarpò!!! Sarpò? Come sarpò? Annette cò n’amico  a Fiumicino e notte tempo, sarporno. Pè fortuna che ‘i ripresero quasi subbito perché er mare era cattivo, cò in più quela specie dè tavola,  staveno pè passà ‘n brutto quarto d’ora! Ma er soprannome ormai se l’era appiccicato e ancora oggi che è granne (e grosso!) noi amici ‘o chiamamo “Furvio er pirata”.  Er bello o er brutto “der pirata” è che ‘a fantasia jè rimasta tutta! Stà a sentì: dicevo che è tornato doppo esse stato tre mesi a Siviglia in Spagna e come me vede me fa: “aho Arvà! Giusto a te cercavo…ciò ‘n’idea grandiosa!”.  Io, che v’ho dico a fà, ho cominciato a tremà! Me sò detto: oddio.  Speramo bbene! Dice: ”vojo portà er Flamenco dè Sivija a la Garbante.  E ho bisogno che m’aiuti a trovà i ballerini, er posto e quanto serve”. Faccio: “a Fù, ma io che ne sò der Flamenco? Io nun sò manco ballà ‘a tarantella!”.  “No, me fà lui, mica devi dà balla te. Dovemo organizzà dè li regazzi che sanno ballà er Flamenco. Io mò doppo tre mesi a Sivija quarche cosina ‘a sò. Pè ditte: ‘nà vorta che sti regazzi, maschi e femmine, sò pronti, organizzamo nà Fiesta Gitana, che ne sò, a la Chiesoletta oppuro a Piazza Damiano Sauli davanti ‘a Scola.  Je famo fa ‘na danza a ritmo dè sevillanas seconno ‘a tradizione Andalusa”.  “ Dè sevillanas? E che sò” domanno. E lui, cor parlà ciovile e co ‘a puzza sotto ar naso dice: ”è una danza tipica della città di Siviglia. Poi potemo fà ‘a Noche de Sevillacante, baile e toque”. “A pirà spieghete: che so ste cose” domanno. E lui de novo in ciovile e cor petto ‘nfora: “sono i pilastri fondamentali del flamenco. E si rimediamo uno o una che canteno bbene (che a Sivija li chiameno cantaores) je famo cantà er cantejondo che è ‘na specie dè semo ragazzi dè borgata. Poi si arimediamo gente che sà ballà, je famo ‘nterpretà er tangos, ‘a solea e ‘a cantinas”.  A stò punto m’era venuto er mar dè testa e jo strillato: “fermete ‘a pirà. Fermete pè l’amor diddio! Ma che stai a dì! Io nun te capisco. Ma che hai sbajato ‘a Garbatella cò ‘n quartiere dè Sivija? Er tangos, a cantinas, cor sottoscalas ,o scantinatos e er seminteratos”. E lui: ”si Arvà. ‘A Garbatella ‘a famo somijà a Triana che è ‘n quartiere bellissimo che rissomija a la Garbatella (nun pè gnente ha fonnata l’Imperatore Traiano che era nato lì vicino) e famo puro…”.  “FERMETE” ho strillato io!    “A pirà falla finita! Io nun t’areggo più! Me stai a fà senti male!”. Poi pè levammelo dè torno jo detto:  senti a Fù. Te dò er numero dè cellulare dè Mauretto. Je telefoni e senti si lui cià quarche indirizzo dè Ballerini dè Flamenco a la Garbatella. Lui è più preparato dè me su stè cose!”. “E mò chi è stò Mauretto?” me fa er pirata visibirmente ‘ncazzato. “E’ ‘n’amico mio. Bravo e che probabilmente su stè cose è puro preparato. E mò a pirà te saluto. Vado dè corza a casa”. “M’ando vai, aspetta”, fa er pirata. “Ma che ciai prescia?”. Si ciò prescia! Vado a casa, me piò un cachè  e me metto sur letto a occhi chiusi speranno che passa er mar dè testa che m’hai fatto venì.

 

Alvaro Cardarelli

FRANCESCO E' A MORALE

FRANCESCO E ‘A MORALE


Me talefena Francesco e me fà: «amico mio. Che stai a fà?» «Gnente de particolare
Francè. Sto a vede ‘n po’ de tv. Perché mò chiedi?» «Te volevo venì a fa ‘na visitina. Si
nun rompo però» «Ma quanno mai. Viè, vié» Tra de me penzo “che je se sarà sciorto pè
volemme veni a trovà de domenica? Bocio?”. «Caro Arvaro. Si nun fusse vero quelo
che te stò p’aricconta, se potrebbe scambià pè ‘n ricconto porno o ‘na barzelletta.
E ‘nvece è tutto vero. Puro perché m’appartiè!» «Vabbè. Mo nun te fermà. E’ mejo si me
dichi tutto dè ‘n fiato. Così nun penzi a quelo che me stai a dì!» «Vabbè Arvà. Allora
vado: Io e ‘a mi regazza eravamo fidanzati da un anno ormai, e finarmente avevamo
deciso de sposasse. I mii de genitori ci aiutaveno in tutti i modi, l’amichi ce ‘ncoraggiaveno,
e la mi regazza? Beh, lei pe me era ‘n sogno e era contenta come me, dè sposamme!!!
C’era solo ‘na cosa che me preoccupava, e me preoccupa parecchio: ‘a sorella
minore d’a mi regazza...’a futura cognata che cia’ vent’anni. Ma tu poi Arva ‘a conoschi
bene! Porta minigonne e majette mozzafiato e è ‘n gran tòcco de regazza. A ogni occasione
se ‘nchina quanno stà davanti a me, mostrannome ‘e mutandine. ‘O fà de sicuro
apposta. Difatti sta storia nun capita mai davanti a artra gente. Pochi giorni fa
“a sorellina” me chiama e me chiede d’annà co lei a daje ‘na mano a controllà l’inviti de
nozze. Eravamo soli. Io e lei a soli…me se avvicina e me soffia “che io tra nun mòrto
tempo sarei stato sposato cò ‘a sorella, che lei provava pè me certi sentimenti e, soprattutto,
‘n desiderio ar quale nun poteva e nun voleva fanne a meno. “Anche perché se
vive ‘na vorta sola!”, disse. Me disse puro che “avrebbe voluto fà l’amore cò me armeno
‘na vorta, prima che io me sposassi e me legassi pe ‘a vita a la sorella”. A stò punto
Arvà, ero totarmente ‘n bambola. Nun riuscivo a dì gnente! Nemmeno ‘na parola. Lei,
con freddezza me dice: ”Io sto ananno ar piano de sopra, n‘a cammera da letto mia, si
te la senti… vie’ su cò me e io sarò tutta tua!”. Ero disorientato. Ero surgelato da ‘a
sorpresa. Mentre ‘a vedevo salì lentamente ‘e scale, sculettanno da donna scafata e nò
da una de vent’anni, me girava ‘a capoccia. Quanno salì ar piano d‘a camera sua, se
girò verzo de me, se sfilò ‘e mutanne e me le lancio adosso. Rimasi lì pè lì ‘n momento a
guardalla, poi, più impaurito che artro, decisi che me ne dovevo d’annà, artrimenti nun
sapevo che potesse succede. Presi ‘a decisione che me me pareva più giusta! Me girai
e scesi de corsa e scale, ‘nfilanno sempre de corsa ‘a porta d’ingresso. Uscito de fora
dar portone, me misi a core verso a maghina mia. E mentre stò pè entrà ‘nda maghina,
chi te vedo?» «E che ne so? ‘A tu regazza? Noooo? Aho! A Francè dimmo te che si no
giocamo a ‘ndovinello!» «C’era er futuro Socero che me stava a aspettà e cò ‘e lacrime
all’occhi m’abbraccia e me dice: “sono, semo felici, che tu abbia dimostrato quelo che
pensavamo già de te. Tu ancora nun ciò sai ma hai superato ‘na piccola prova a la quale
t’avemo sottoposto. Quela de resiste a la possibilità dè ‘n’avventura cò a cognatina che
quanno ce se mette, ce sa fa! E’ micidiale! Nun potevamo sperà in un marito mejo pè
nostra fija. Benvenuto né ‘a nostra famija!” Arvà. Co er core ‘n mano, che ne penzi?
Come sai Arvà io me fido de te che cò l’età che ciai nun poi che dimme ‘na cosa giusta!
Allora Arva che ne penzi?» “Ho penzato: mò che je dico a Francesco? Quarche cosa
j’ha devo da dì! Si je dico che è stato bravo, nun je dico gnente de novo e de originale!
Si je dico che…inzomma, ‘un piccolo assaggio d’a sorella’…si je dico che magara quela,
‘a sorella, ce stava sur serio e allora…” «Allora Francè. Dù cose te dico:
1) - che pochi ommini avrebbero resistito a na bonazza come tu cognata e
2) - che m’hai detto ar principio d‘a chiacchierata “Beh, lei pe me era ‘n sogno”
E allora te dico che nun hai sbajato gnente. Sei stato bravo e me comprimento co te!»
Sortito Francesco da casa mia, ho penzato a la cognata e com’è! Bella, bella, tutta ‘na
curva che pare Indianapolis e che nu ‘o sò si ha fatto bbene…
ma si che ha fatto bene! N’omo se dimostra tale si supera er richiamo
d‘a carne…anche si è na’ “fracostina de vitella!”.


Alvaro Cardarelli

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