V'ARICCONTO DE ME E MI MOJE
1 novembre 2013 - Aho! Mi Moje m'ha scritto! Robba da matti! Chissà quanto avrà speso de francobollo pè mannamme 'a lettera da...'na cammera all'artra dè casa! Che m'ha scritto?
1 novembre 2013 - Aho! Mi Moje m'ha scritto! Robba da matti! Chissà quanto avrà speso de francobollo pè mannamme 'a lettera da...'na cammera all'artra dè casa! Che m'ha scritto?
L'Associazione Culturale Rione Garbatella con il Patrocinio del Municipio VIII e in collaborazionecon CNA Roma è lieta di invitarvi a "La Garbatella il Municipio VIII un modo garbato per conoscere Roma"
IL TEATRO CIVILE DI
Ulderico Pesce, definito dalla critica italiana:
"l'esponente di spicco della nuova generazione dei narratori teatrali italiani"
dal 25 al 30 ottobre
ASSO DI MONNEZZA. I traffici illeciti dei rifiuti.
di e con Ulderico Pesce
Asso di Monnezza: i traffici illeciti di rifiuti in Italia, racconta i traffici illeciti dei rifiuti urbani e soprattutto di quelli industriali, che attanagliano l'Italia tanto da far dire che il vero asso nella manica è “quello di monnezza”, vale a dire che l'immondizia smaltita illegalmente offre una grande possibilità di arricchimento soprattutto alla malavita.
E’ la storia di Marietta e della sua famiglia. Marietta è nata nella periferia di Napoli, a Pianura. Il balcone della sua casa si affaccia su una discarica di “monnezza” dove da 40 anni sono state sversate tonnellate di rifiuti, tra i quali 1000 tonnellate di liquidi chimici pericolosissimi provenienti dall’Acna di Cencio. Nata in una famiglia poverissima il suo primo giocattolo l’ha trovato proprio in questa discarica: una bambolina spelacchiata che ancora conserva; ma la discarica e i suoi fumi tossici le ha portato via tutta la famiglia, i genitori e una sorella stroncati da tumori.
Rimasta sola Marietta si sposa con Nicola e va ad abitare in una masseria agricola a Giugliano, alle porte di Napoli, dove presto arriverà un’altra discarica: dove arriva Marietta arrivano le discariche.
Marietta è marchiata dalla “monnezza” pertanto la odia ma, dopo un viaggio fatto a casa della sorella Marisa, nel quartiere Colli Aniene di Roma, dove si fa la raccolta differenziata porta a porta, e dove i rifiuti vengono riciclati, cambia vita. Torna a Giugliano, che come sempre è sommersa dai rifiuti e cerca, invano, di convincere le autorità a praticare gli stessi metodi scoperti nel quartiere di Roma. Nulla potendo comincia a praticare la raccolta differenziata porta a porta in assoluta autonomia e grazie all’aiuto dei figli Antonio e Vincenzo.
Se Marietta e i figli raccolgono l’immondizia il marito Nicola e l’altro figlio Cristian la “nascondono”, nel senso che sono due malavitosi che smaltiscono, in cambio di molti quattrini, rifiuti industriali pericolosissimi provenienti dal Nord che loro gettano nel mare, nei fiumi, in discariche o direttamente sulla terra agricola.
Il conflitto tra Marietta e il marito Nicola diventa il conflitto tra due modi di concepire l'ambiente la legalità e la vita in genere.
Teatro Ambra alla Garbatella Piazza Giovanni da Triora, 15, Roma
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Dal 25/10/2011 Al 13/11/2011
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Ulderico Pesce sarà al Teatro Ambra alla Garbatella dal 25 ottobre al 13 novembre con tre spettacoli: Asso di monnezza (25/30 ottobre) FIATo sul collo (1-6 novembre, dove è affiancato da Andrea Satta dei Tetes du bois) e A come amianto (8-13 novembre).
“In questi anni mi chiedo spesso che senso abbia il teatro nel mondo disastrato di oggi.” - dichiara l’autore, interprete e regista di questa trilogia – “Non so darmi una risposta razionale e oggettiva. Riesco solo ad avere una risposta interiore ed emotiva.” E la sua rabbia civile esplode nel teatro: “La vomito a teatro con l’augurio che questa mia rabbia possa coinvolgere emotivamente chi viene e produrre una “reazione sociale” che possa portare alla costruzione di un mondo migliore. Questo è lo spirito che mi ha spinto a portare in scena i lavori che presento all’Ambra Garbatella: “Asso di monnezza”, dove parlo dell’assurda esistenza nella capitale d’Italia della discarica di Malagrotta; “FIATo sul collo”, dove racconto la vita degli operai della FIAT di Melfi e “A come … amianto” dove racconto la fibra killer.”
Asso di Monnezza: i traffici illeciti di rifiuti in Italia - coprodotto da Legambiente e dal Teatro dei Filodrammatici di Milano, con il Centro Mediterraneo delle Arti - racconta i traffici illeciti dei rifiuti urbani e soprattutto di quelli industriali che attanagliano l'Italia e che fanno arricchire pochi a discapito della salute di molti e dell’ambiente, tanto da far dire che il vero asso nella manica è “quello di monnezza”, vale a dire che l'immondizia smaltita illegalmente offre una grande possibilità di arricchimento.
E’ la storia di Marietta e della sua famiglia. Marietta è nata nella periferia di Napoli, a Pianura. Il balcone della sua casa si affaccia su una discarica di “monnezza” dove da 40 anni sono state versate tonnellate di rifiuti, tra i quali 1000 tonnellate di liquidi chimici pericolosissimi provenienti dall’Acna di Cengio (Savona). Nata in una famiglia poverissima il suo primo giocattolo l’ha trovato proprio in questa discarica: una bambolina spelacchiata che ancora conserva...
Lo spettacolo rientra nel filone del Teatro Civile già percorso da Ulderico Pesce con Storie di Scorie: il pericolo nucleare italiano. Il testo è stato scritto in base alla documentazione ufficiale della Magistratura italiana e al Rapporto ecomafie di Legambiente, molte delle indagini citate sono ancora in corso, e nello spettacolo si denunciano i Clan della Camorra che si dedicano a questa fruttuosa attività, i funzionari delle Istituzioni pubbliche coinvolti e i titolari delle “finte” ditte di compost fertilizzante per l’agricoltura che sempre più spesso scaricano rifiuti tossici sulla terra agricola.
Ulderico Pesce con questo spettacolo mira a far luce su due punti:
-sul sistema di smaltimento dei rifiuti urbani di cui si parla abbondantemente sulla stampa, e che vede il Sud dell'Italia “incapace di gestire la monnezza” perché nelle mani della malavita e della clientela politica, e un Nord capace ed efficiente;
-sul sistema di smaltimento illegale dei rifiuti industriali, di cui la stampa non parla mai, e che vede il ricco Nord produrre rifiuti chimici pericolosissimi dei quali, parti consistenti, vengono scaricati nel Sud del'Italia, sulla terra agricola, nelle fabbriche di fertilizzante per l'agricoltura, nel mare, nei fiumi ecc.
Oggi, in Italia, si concretizza una vergogna: se si uccide o si ruba qualcosa si commette un reato punito penalmente, se si contamina il mare o la terra il reato non è punito penalmente ma, nella maggior parte dei casi, si risolve con un'ammenda pecuniaria.
tratto da http://www.romatoday.it/
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Calendario andata
I° giornata | sab 27 ott 12 | risultato | ||
14.30 | Rione Garbatella | Cavese | 3 | 4 |
15.30 | Vecchi ragazzi | Nartra categoria | 6 | 7 |
16.30 | Carbonara boys | O. al Ginocchio | 4 | 4 |
RIPOSA: Happypotami | ||||
II° giornata | sab 10 nov 12 | risultato | ||
14.30 | Rione Garbatella | Nartra categoria | 4 | 5 |
15.30 | Cavese | O. al Ginocchio | 6 | 1 |
16.30 | Carbonara boys | Happypotami | 5 | 3 |
RIPOSA: Vecchi Ragazzi | ||||
III° giornata | sab 17 nov 12 | risultato | ||
14.30 | Happypotami | O. al Ginocchio | ||
15.30 | Carbonara boys | Rione Garbatella | ||
16.30 | Vecchi ragazzi | Cavese | ||
RIPOSA: Nartra categoria | ||||
IV° giornata | sab 24 nov 12 | risultato | ||
14.30 | Cavese | Carbonara boys | ||
15.30 | O. al ginocchio | Vecchi ragazzi | ||
16.30 | Nartra categoria | Happypotami | ||
RIPOSA: Rione Garbatella | ||||
V° giornata | sab 1 dic 12 | risultato | ||
14.30 | Vecchi ragazzi | Carbonara boys | ||
15.30 | Happypotami | Rione Garbatella | ||
16.30 | Nartra categoria | Cavese | ||
RIPOSA: O. al ginocchio | ||||
VI° giornata | sab 15 dic 12 | risultato | ||
14.30 | O. al ginocchio | Nartra categoria | ||
15.30 | Cavese | Happypotami | ||
16.30 | Rione Garbatella | Vecchi ragazzi | ||
RIPOSA: Carbonara Boys | ||||
VII° giornata | sab 12 gen 13 | risultato | ||
14.30 | Happypotami | Vecchi ragazzi | ||
15.30 | Nartra categoria | Carbonara boys | ||
16.30 | O. al ginocchio | Rione Garbatella | ||
RIPOSA: Cavese |
Era stato P. Melani, sempre originale quando si tratta di interpretare qualcosa di S. Filippo, a trovare un nome adatto al nascente gruppo sportivo dell’Oratorio.
Associazione Sportiva Tra Ragazzi Oratorio: A.S.T.R.O. con la stella ad 8 punte di S. Filippo sul gagliardetto verde.
La cosa piaceva e la bandiera venne inaugurata sul campo di S. Paolo, ma i nemici, con la tipica sboccata prontezza romanesca, colsero subito un altro aspetto e, con un bell’accento sull’ultima vocale, espressero il loro pensiero. Da allora ogni tanto riaffiora: in una finale di cartello, il dirigente Mustafà organizzò il coro dei sostenitori dell’Under.
Metà ritmava Astro con l’accento sulla O, dall’altra parte un altro gruppo aggiungeva ‘nzi. L’effetto era notevole e, alle sue rimostranze, P. Guido sentì rispondere: “E che male fanno? Mò manco se po’ dì ?nzi?” Un “vai fuori dall’Oratorio” concluse la faccenda. La vita dell’associazione ebbe un bello sviluppo sotto la guida iniziale del Sor Costantino, del Sor Tonino e del Sor Morsucci che badavano molto all’educazione. P. Melani ebbe delle belle soddisfazioni.
Ne è un bell’esempio questo impegno firmato dai dirigenti: “… ci rendiamo conto che l’attività sportiva, nell’Oratorio, è un mezzo e non un fine e che pertanto essa è subordinata ad alcuni principi educativi dai quali non si può transigere come ad es. considerazioni sulle capacità di un’atleta, condizioni di classifica, etc. non possono avere assolutamente la preminenza su di un provvedimento reso necessario dal contegno manchevole ”. Nel guidare i ragazzi a noi affidati conveniamo sia necessario educarli ad uno spirito di sacrificio nel saper dare il loro contributo, evitare di esigere solamente: alla piena libertà che l’A.S.T.R.O. concede ai suoi atleti deve corrispondere una totale assenza di qualsiasi incentivo di carattere economico (premi partita, etc.).
Perché lo sport nell’A.S.T.R.O. deve rimanere tale. Altrove il tipico ragazzetto che si iscrive ad una “leva” della società, trova tecnica ed allenatori che insegnano e selezionano in vista del successo della squadra. Ed è la legge della jungla. Chi è inferiore soccombe. Le squadrette dell’Oratorio devono essere spontanee, liberamente formate da ragazzi, tutti han diritto (con turno) di giocare, non si può espellere nessuno una volta accettato. Non è facile imporre tali assurdi, ma il Sacerdote sa che là, in un interesse vivo, attende il Vangelo. Torneo “Microbi”. Una squadretta che lotta per il primato, la classica riservetta che deve sempre stare in panchina.
Un pomeriggio il bambino, mezz’ora prima della partita, è già vestito con la divisa e fa i giri per “scaldarsi”. “Come mai giochi oggi?”. Il bambino solleva il volto: “Du’ so’ malati, uno ha dovuto annà via, me ha detto er capitano che devo giocà”. Pochi minuti prima dell’inizio la tragedia. Le squadre attendono con ansia sotto il portico che termini la partita precedente, quando col fiatone arriva “quello che aveva dovuto andar via”: “So’ qua! La mamma m’ha lasciato venì!”. Un urlo e al mucchio: è uno dei migliori. “ Tu rivestiti, gioca lui! ”. Nessuna pietà: è una partita decisiva.
Il Sacerdote si muove verso lo spogliatoio, deciso ad intervenire. Ma non è necessario. Il nuovo arrivato in spogliatoio getta una scarpa di qua ed una di là, per cambiarsi rapidamente e si siede per allacciarsi gli scarpini. Solo allora si accorge della riserva, che seduta, piange silenziosamente. E’ un momento, poi la vittoria: “Giochi tu oggi”. Non fu facile convincere i compagni.
P. Guido non guardava la partita, ma il volto del ragazzetto che dal bordo del campo, seguiva la partita con gli atteggiamenti tipici, inconsapevolmente, del tifoso che soffre per la squadra, e pensava che un atto del genere, val ben più di un bel voto sulla pagella. Nel secondo tempo la riserva, spontaneamente, cedette il posto, gioiosa per l’esperienza (e la squadra vinse). Altre volte la mafia, come in questo biglietto: “Atturà, ce dispiace ma non puoi giocà. Non andare a piangere da P. Guido o Figliolia, che per colpa loro non dovrebbero giocare un tempo-due dei più forti perché a tanti gli abbiamo fatto dire di no per far giocare Grifoni e Passi. E questi sono mille volte più forti di te. Se tu insisti di giocare sei un vigliacco perché la vergogna cade su tutti noi e sai che a noi non piace. Firma: la squadra” .
Oggi è passato il tempo delle belle “repubbliche autonome” che caratterizzavano la vita del quartiere. Ciascuna di esse poteva contare su una cinquantina di giovanissimi (maschi e femmine) di varia età, che crescevano insieme sotto casa, costruendo inavvertitamente una autentica comunità: Le partite richiamavano i cortei di simpatizzanti con cartelli, striscioni, bidoni etc. La denatalità ha passato un colpo di spugna su questo mondo paesano, ben più vivo dell’attuale anonimato. Oggi per lo più le squadrette trovano nella comunità di classe l’elemento di aggregazione. Tuttavia lo sport nell’Oratorio è sempre sport nel senso più vero. “Le più belle partite le ho giocate qui”: frase tante volte sentita. Ed anche Agostino Di Bartolomei, che qui cominciò a 11 anni la sua carriera, lo ricorda:
“…non sa, caro Padre, con quanta gioia ricordi i momenti passati alla “Chiesoletta” e con quanta cura tenga da parte le foto ed il trofeo A.S.T.R.O. vinto partecipando ai numerosi tornei da Lei organizzati …
… per me e per tanti ragazzi della Garbatella, Tormarancia, piazza dei Navigatori, che ancora oggi escono uomini da quella scuola di vita che è l’Oratorio S. Filippo Neri …”
Agostino
Fonte http://www.chiesoletta.it/index.php?option=com_content&view=article&id=14:sezione-astro&catid=8&Itemid=110