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La Leggenda della Garbatella

"Non so come mai, ma fino a circa  venti anni fa, quando ti chiedevano In quale quartieri vivessi?...e tu rispondevi Vivo alla Garbatella, si veniva  automaticamente etichettati come “borgatari”. Non posso essere troppo in disaccordo con tale appellativo, in quanto in quel periodo il quartiere, non era paragonabile ad uno dei quartieri residenziali di Roma …non era né un quartiere borghese né tanto meno una zona tranquilla, soprattutto per chi la vedeva dall’esterno, basti pensare che gli veniva dato l’appellativo dispregiativo di Garbante. Con il tempo però alcuni fattori come: la nascita delle nuove periferie con il successivo ampliamento del centro storico di Roma, la determinazione da parte di alcuni registi di girare dei film nel quartiere e non ultimo LA paventat e sempre più concreta proposta comunale di conferimento al quartiere Garbatella, del titolo di Rione XXIII,hanno completamente ribaltato l’immagine dell ex borgata. Così come dal niente gli abitanti della Garbatella, si sono ritrovati a vivere, a detta di tutti, in uno dei più bei quartieri storici di Roma.La cosa più divertente è…che chi è nato o cresciuto alla Garbatella ne è sempre stato consapevole e ne andava fiero"
(Associazione Culturale Rione Garbatella)

Dagli anni Novanta in poi, quindi, oltre a trasformarsi in una meta ambita dove tutti avrebbero voluto comprare una casa, è diventata anche luogo di notevole interesse dal punto di vista storico-architettonico e artistico attirando le attenzioni di intellettuali, artisti e studiosi.

Quest’ultimi si sono dedicati a rispondere alla domanda più ovvia …da chi e da dove ha origine il nome Garbatella?

Da qui una prima ipotesi che è quella di più facile deduzione, attribuisce l’origine del nome Garbatella, ad una ostessa proprietaria o cameriera di belle fattezze e di modi garbati che intratteneva gli avventori della locanda. La locanda sembra fosse situata in Via delle Sette Chiese nei pressi della Basilica di S.Paolo sin dalla metà dell’800 e sul nome della ragazza garbata e bella si sono fatte più ipotesi, si dice potesse chiamarsi Maria o Clementina e si dice che il busto a rilievo della ragazza, con un seno scoperto, impresso sulla facciata dell’edificio ad angolo di piazza Bonomelli alludesse alla stessa.

L’altra ipotesi di eguale valore è quella che attribuisce il nome al particolare tipo di coltivazione “a barbata” o “a garbata”, (appoggiando le viti ad alberi di acero o olmo) adottata nelle proprie vigne, da Mons.Nicolai proprietario della Tenuta dei Dodici Cancelli, situata sui colli di S.Paolo.

Meno attendibili, invece, sono altre leggende che fanno risalire ad esempio il nome Garbatella, al ritrovamento del cadavere di una giovane e bella ragazza nei pressi di un fiumiciattolo che scorreva li intorno.

In ogni caso, prima dell’attribuzione ufficiale del nome Garbatella, furono proposti altri nomi

infatti uno di questi fù “Concordia” come auspicio di una pace sociale che in quel periodo era minacciata dalle varie agitazioni e scioperi che si svolsero a Roma dopo la Prima Guerra Mondiale e che si cercò di raggiungere attraverso la casa.

Un’ altra ipotesi ancora più affascinante è quella legata al nome di Remuria per via di una leggenda in cui Remo in opposizione a suo fratello Romolo, dimostrò la volontà di costruire la sua città in questo luogo sopra ai colli di S.Paolo e non sul colle Aventino come indicato dalla tradizione.

Prevalse, ma solo alla metà degli anni ’30, il nome che popolarmente si era già imposto Garbatella

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