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ENRICO MONTESANO IN PASSEGGIATE ROMANE

 

presenta

Enrico Montesano

in

PASSEGGIATE ROMANE

Da Petrolini a Montesano 100 anni di Varietà

 

 

 

testi di Nicola Fano e Enrico Montesano

un progetto speciale Sala Umberto

regia

Enrico Montesano

La Sala Umberto festeggia il suo primo secolo di vita rendendo omaggio a tutti i comici che hanno popolato la sua storia e lo hanno reso uno dei teatri più amati di Roma. Proprio nel 1911, la vecchia sala da concerto fu trasformata in un vero e proprio tempio del varietà e ad inaugurarla venne chiamato Ettore Petrolini. Ma qui trionfarono molti dei grandi della comicità popolare, da Nicola Maldacea a Totò, dai Fratelli De Rege a Aldo Fabrizi, Macario, Renato Rascel, Walter Chiari, Anna Magnani; come pure tanti interpreti della canzone romana, da Alfredo Bambi a Romolo Balzani. Quella nobile e lontana tradizione ha continuano a vivere nello spirito della Sala Umberto, fino alla sua rinascita negli anni Ottanta e ancora oggi, grazie alla sua vocazione comica d’autore.

Festeggiare la Sala Umberto significa anche festeggiare Roma e la sua tradizione comica e, proprio come un omaggio alla Capitale, si presenta il progetto articolato in tre momenti distinti: una mostra, uno spettacolo, un libro. Lo spettacolo Passeggiate Romane. Da Petrolini a Montesano 100 anni di Varietà ripercorre non solo un secolo di repertorio comico ma rivela anche le trasformazioni della romanità e il suo apporto fondamentale allo sviluppo dello spettacolo popolare.  A condurre questo gioco (mai nostalgico, sempre divertito e autoironico) è un grande romano: Enrico Montesano. Il quale, racconterà il suo punto di vista su Roma … la sua Roma e la romanità … richiamando non solo i suoi personaggi tipici, ma anche  le macchiette, le parodie e le canzoni dei grandi artisti come Ettore Petrolini, Nicola Maldacea, Aldo Fabrizi e tanti altri.

 

Così le Promozioni:

Martedì,  Mercoledì, Giovedì ore 21.00 -  Mercoledì 12 ore 17.00

Platea settore unico - ridotto € 35.00 (intero € 45.00)

Balconata - ridotto € 25.00 (intero € 35.00)

Fino ad esaurimento plafond.

Ufficio Promozioni – Filippa Piazza tel. 06.97274066

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EMMA DANTE.TRILOGIA DEGLI OCCHIALI

13 - 23 dicembre PALLADIUM

Palladium per presentare la Trilogia degli Occhiali, articolata in tre spettacoli autonomi, “Acquasanta”, “Il castello della Zisa” e “Ballarini”, ma strettamente legati tra di loro.
Scrive la regista palermitana a proposito del primo: «Un uomo si ancora sul palcoscenico, a prua di una nave immaginaria. Sta. Esperto nel manovrare gli ingranaggi che muovono la simulazione della nave, ‘o Spicchiato si salva dalla finta burrasca che mette in scena per rievocare i ricordi della sua vita di mozzo. È imbarcato dall’età di 15 anni e non crede alla terraferma, per lui è ‘n’illusione. Sopra la sua testa pende il tempo del ricordo: un giorno la nave salpa senza di lui, lasciandolo solo e povero sul molo di un paese straniero: la terraferma. Proprio lui che giorno e notte ha bisogno di parlare con il suo unico grande amore: il mare. Le voci della ciurma, del capitano, gli rimbombano nella testa e ‘o Spicchiato, cantastorie, tira i fili dei suoi pupi. Ma nell’attesa del ritorno della nave, il mozzo, a prua, diventa di legno come polena di un vecchio galeone».
«Nicola ha gli occhi aperti ma non vede. Vive in un istituto assistito da due donne –scrive Dante su “Il castello della Zisa”–, sta seduto in stato catatonico su una piccola sedia, da quando, bambino, fu strappato alla zia nel quartiere popolare della Zisa dove viveva davanti a un favoloso castello... in quel castello è rinchiusa la sua infanzia, la sua spensieratezza… dalla mattina alla sera davanti alla finestra se ne stava a contare i diavoli appollaiati sul tetto e a difendere il castello che di notte diventava d’argento “cu tutti ‘i stedduzzi (stelline) che ci facevano da coroncina”.
Ma un giorno, Nicola, guardiano del castello con la maschera di drago e i guanti di artigli, viene spodestato. Allora s’incanta, per sempre. Siamo noi che gli vediamo alzare gli occhi al cielo, emettere un urlo, quell’urlo imprigionato nel suo corpo, siamo noi che lo sentiamo parlare, raccontare, accendersi di passione. Dura il tempo di un fiammifero questo nostro risveglio».
“Ballarini” è invece una storia d’amore: «Una vecchia donna china su un baule aperto –spiega la regista–, si alza con in mano una spina elettrica e una presa; non appena le collega sopra la sua testa si accende il firmamento. Da un altro baule appare un uomo vecchio che la guarda e le sorride amoroso. Ballano. Lui con la testa poggiata sulla spalla di lei. Lei aggrappata alla giacca di lui. Meno 5, meno 4, meno 3, meno 2, meno 1… Al rintocco della mezzanotte lui fa scoppiare un piccolo petardo.
Lui e lei si baciano. Lui infila la mano in tasca ed estrae una manciata di coriandoli. Li lancia in aria, festoso. La guarda. Lei lo guarda: “tanti auguri, amore mio.” Lei fa suonare un vecchio carillon. Si tolgono la maschera da vecchi, inforcano gli occhiali e riprendono a ballare. Sulle note di vecchie canzoni lui e lei festeggiano l’arrivo di un nuovo anno ballando a ritroso la loro storia d’amore».
Con il suo teatro fisico, talvolta selvaggio e stavolta in un’atmosfera di melanconica solitudine, Emma Dante ripercorre storie di povertà, vecchiaia e malattia, dove i protagonisti inforcano occhiali, metafora della difficoltà di vedere il mondo e di immaginare un futuro.

 

Testo e regia Emma Dante
Con Carmine Maringola, Claudia Benassi, Stéphanie Taillandier, Onofrio Zummo, Manuela Lo Sicco/ Elena Borgogni, Sabino Civilleri Scene Emma Dante, Carmine Maringola Costumi Emma Dante Disegno luci Cristina Fresia Coproduzione Compagnia Sud Costa Occidentale, Teatro Stabile di Napoli, CRT Centro di Ricerca per il Teatro Con la collaborazione di Théâtre du Rond Point – Parigi Coordinamento produzione/distribuzione Fanny Bouquerel/ Amunì

 

 

E SI ME N'ANNASSI ADESSO ?

 

E si me n’annassi adesso?
Incontro Franco “er pacoccia”, amico d’infanzia e vicino de casa.
Me fà: Arvà. E si morissi adesso? E si me n’annassi mò?
“A Pacò. Ma che cazzo te passa pè la capocciaccia tua?
Ma perché doveressi da morì adesso?”.
Ma no Arvà. E’ ‘n’gioco. Me piace immagginamme er funerale mio, cò me drento ‘a la
cassa e sentì così i commenti dè queli che m’hanno conosciuto da vivo.
Inzomma: sentì i commenti in generale. Eppoi vede chi c’è.
E guardà, che ne sò, er vicino coinquilino. Quelo scarzo dè testa. Si hai capito bene de chi
parlo: Quelo tutto matto che magara dice: “oh! mio Dio poverino, sempre carino e così
gentile”. Poi, a voce più bassa: “gentile e carino ‘stà mazza! Era un vero e proprio
cacacazzo!”. Dio Arvà. Poteje fa ‘n par dè pernacchie senza che lui me sente! Le risate che
me farei! E quell’artro stronzo sempre controcorente. Si er burino der sesto piano. Si lui
Arvà. Proprio lui, che de sicuro commenta: “era mòrto intelligente. Poi a voce più forte:
“era n’egoista. Pensava solo a se stesso e ar culo d’a cameriera sua...”.
“A Pacò, t’avverto. Stò gioco nun me piace e nun me fa nemmanco ride!”.
E daje Arvà e ridi, che cò li tempi che coreno adesso, ce sò rimaste solo dù risate e tre
scoreggie! E daje. E fattela ‘na risata. Oggi me pari ‘na mummia egiziana!
“A Pacò. E piantela! E falla finita!”. No Arvà, stà a senti st’artre botte.
Er direttore de Banca viè ar funerale mio in frack e declama: er signore era di tanto rispetto.
Poi se gira verso er collega più ‘mbriaco ‘a matina che ‘a sera e aggiunge:
“noi ‘o conoscevamo bene. Era ‘no stronzo. E meno male che è morto. Semo contenti,
semo!”. Er Barista che dice: “educato, sempre elegante anche ner parlare”.
Poi se gira intorno ‘n’ pò incerto e fà: “gnorante madonna! Mancava a tutti dè riguardo...”.
“E li clienti der bar che dicheno?”, azzardo io.
E che dicheno Arvà? Che ero sempre affabbile e soridente. Poi dicheno tutti in coro:
“Era ‘n rompi cojioni. Era più ‘e vorte che te veniva voja dè mannallo a fanculo che er
resto!”. E io ormai, preso dar gioco e incuriosito domanno: “E amici e parenti?”.
Arvà. Queli sò tutti uniti: “se lo semo levato dar pisolo e amenne”.
“E tu Moje? Così dorce e tenera? C’hai potuto sentì che dice?”.
Ah! Bella sta domanna Arvà! Si che ‘o sentita! Mi moje cò dù parole l’ha sistemati tutti.
“E ciovene Pacò? Che dice? Che fà tu Moje?”
Mi moje dice: “mi Marito era troppo bono. Avrebbe voluto cambià tutto de stò zozzo monno
‘nfame. Ma nun ce l’ha fatta…ma io nun sò morta. E voi me dovete dà ‘na mano. Dovete
arispettà er mio penziere e quelo dè Franco, mi Marito. E anche er mio dolore. E dovete
abbozzà si sò ‘n po’ strana! Si nun lo fate, nun ve dico gnente!
Però comincio a piavve a borzettate e a penzà puro che nun è che valete tanto.
Anzi: che nun valete ‘n cazzo!!!
Er pacoccia, m’abbraccia forte e se ne và canticchianno ‘na canzone mai sentita prima:
- m'embriaco pè trovà 'na via d'uscita
- vado a zonzo come 'no stronzo
- ma si che felicitàààà…
chi ‘o sà andò ‘a presa…boh?


Alvaro Cardarelli

DONNA-ROSITA-NUBILE 5-22-MAGGIO 2011

 

DAL 5 AL 22 MAGGIO

Antù SpazioTeatro OFF presenta

DONNA ROSITA NUBILE

di FEDERICO GARCÍA LORCA


Traduzione e adattamento: Livia Saccucci. Regia: Annalisa Biancofiore. Con: Tania Benvenuti, Arianna Di Pietro, Anna Graziano, Fiorenza Panke, Livia Saccucci, Gabriele Sisci. Costumi: Tania Benvenuti, Anna Graziano. Aiuto regia: Livia Saccucci. Disegno luci: Claudio Amadei. Foto di scena: Manuela Giusto.

“Non c’è cosa che sia più viva di un ricordo. Tanto da renderci la vita impossibile.” Nella città di Granata, Rosita e il cugino si giurano amore eterno. Così quando egli è costretto a partire, la futura sposa decide di aspettarne fiduciosa il ritorno. Passano gli anni, le amiche attorno a lei si sposano e mettono su famiglia, ma Rosita, invecchiata e sfiorita, ancora attende l’uomo che ama. Con lo stesso amore e la stessa cura continua a preparare il corredo di nozze, consapevole che non potrà mai usarlo.

In scena lo sterile sogno di Donna Rosita, ingannata e fedele nell’ostinato e silenzioso rispetto di una parola data che il tempo e il tradimento hanno vanificato. Un modo di vivere l’amore fuori del tempo. La nostalgia e la riflessione sulle occasioni mancate.

Sempre in Lorca ogni speranza, ogni sogno, ogni abbandono d’amore si velano dell’ombra della morte. Amore e morte, eterno conflitto ed eterna simbiosi, si estinguono nelle ceneri del nulla.

Dal 5 al 22 maggio 2011 ad Antù SpazioTeatro OFF, via Libetta 15/c. Dal giovedì alla domenica. Ore 21. Biglietto: intero € 10 – ridotto € 8.

Per informazioni:

Tel: 347 9936179   Sito: www.antu.it

DISCORSO DIRETTO: GIORGIO FALETTI

foto tratta da http://conaltrimezzi.wordpress.com/2011/03/13/giorgio-faletti-io-sono-dio/

da giovedì 19 gennaio a martedì 15 maggio
ingresso libero

19 gennaio
Palladium

h 18

L’avventura di scrivere raccontata da Giorgio Faletti, Gianrico Carofiglio, Roberto Saviano, Alessandro Baricco e Margaret Mazzantini, di scena al Teatro Palladium per tracciare l’autobiografia di un mestiere sospeso tra metodo e vocazione. Cinque appuntamenti a cadenza mensile da gennaio a maggio, cinque occasioni per conoscere differenti universi creativi, riflettere sugli strumenti espressivi della scrittura, riscoprire gli autori che hanno accompagnato e orientato il cammino dei grandi narratori italiani di oggi accendendo in loro la scintilla della letteratura.

Un’iniziativa promossa dalla Fondazione Bellonci, organizzatrice del Premio Strega, in collaborazione con la Fondazione Romaeuropa e Il Gioco del lotto.

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DIRITTI ANIMALI IN BIBLIOTECA REWILD

 

Dopo la realizzazione da parte di Daniela Galeota e Massimo Lo Scavo presso la biblioteca comunale di Pordenone di una sezione intitolata "Diritti Animali", finalmente anche a Roma presso la Biblioteca Comunale di Corviale si sta realizzando questo progetto. Con una lotteria il cui biglietto sarà di 2,50 euro vogliamo contribuire alla donazione, di una settantina di testi relativi alla "Questione Diritti Animali" che con sempre maggiore forza si impone all'opinione pubblica a seguito delle rivendicazioni portate avanti da un movimento animalista antispecista sempre piu' presente e incisivo.

Durante la serata presentazione del progetto da parte della dott.ssa Gabriella Godena.
Proiezioni di alcuni dei primi convegni antispecisti tenutisi a Firenze.

Estrazione dei numeri vincenti della lotteria con consegna premi:
4° estratto vegagenda + calendario
3° estratto dipinti d'autore
2° estratto libro the China Study
1° estratto abbonamento a Liberazioni + arretrati

DEGUSTAZIONE"PESCE AZZURRO"

 

LA SALUTE SI COLORA DI AZZURRO

Serata di DEGUSTAZIONE di PESCE “AZZURRO

LUNEDI’ 21 FEBBRAIO 2011 dalle ore 20.00

 

Antipasti, primi e secondi elaborati con maestria dagli Chef del RISTORANTE BOTRINI sono preparati con prodotti provenienti esclusivamente dal Mare Mediterraneo e in particolare dal Mar Tirreno, accompagnati da ottimi vini bianchi abruzzesi, gentilmente offerti dall’AZIENDA AGRICOLA MAURO SANTILLI di Casalbordino (CH).

L’iniziativa, organizzata dall’Associazione culturale RIONE GARBATELLA con il patrocinio del MUNICIPIO ROMA XI, ha lo scopo di contribuire all’educazione, alla conoscenza ed al consumo delle specie ittiche cosiddette “azzurre” quali le alici, le sardine, lo sgombro, la palamita,

la ricciola, il pesce spada e in particolare il Tonno.

Questi prodotti del mare posseggono, come è noto, grassi simili a quelli vegetali, caratterizzati da composti “insaturi”, in particolare quelli della serie OMEGA 3, importanti per lo sviluppo cerebrale e protettori per il cuore e le arterie.

L’evento si propone di informare e valorizzare l’aspetto nutrizionale e organolettico del “pesce povero”

 

INGRESSO: € 10

(Presentando Tessera Socio Associazione Culturale Rione Garbatella)

Si ringraziano :

Ristorante BOTRINI

Viale Guglielmo Massaia, 25b

(Rione Garbatella)

e

Azienda Agricola SANTILLI MAURO

Casalbordino (Chieti)

 

INFO E PRENOTAZIONI:

www.rionegarbatella.it

339-1222430

L'organizzazione di riserva di limitare l'accesso all'evento per eventuali limiti di capienza.

DANZA NAZIONALE AUTORALE PALLADIUM

 

DNA - DANZA NAZIONALE AUTORIALE: II SERATA

20 ottobre h20.30 @ Palladium

Con Cameo, Buscarini / Camiloti / de la Fe presentano un elegante trio dalle atmosfere noir. In scena sfilano personaggi dai profili sinistri che intrecciano misteriose relazioni rese da rigorose geometrie di movimento, suoni che sottolineano la suspense e tagli di luce che rimandano alle inconfondibili pellicole firmate da Alfred Hitchcock. Attraverso la rottura delle convenzioni narrative cinematografiche e della corrispondenza immagine/suono/linguaggio non verbale, Cameo propone un dinamico, surreale e misterioso gioco che mette in discussione la percezione dello spettatore.
Folk-s will you still love me tomorrow? di Alessandro Sciarroni è ispirato allo Schuhplattler (battitore di scarpe), il ballo bavarese e tirolese che consiste nel percuotere con le mani le proprie gambe e calzature. Questo lavoro infatti nasce da una ricerca sulla danza popolare di tradizione, e ha originato anche un particolare metodo di creazione coreografica: Sciarroni lo definisce «pratica performativa». In Folk-s will you still love me tomorrow? la forma preesistente di danza, geograficamente e culturalmente decontestualizzata, è presa come regola cui gli interpreti aderiscono come mossi da una volontà misteriosa. Il movimento e il pensiero folclorico tornano ad apparire in una radicale metamorfosi, tra reiterazione all’infinito e scatenamento.

PROGRAMMA

RICCARDO BUSCARINI CAMEO

Da un’idea di Antonio de la Fe
Compagnia TIR DANZA/Riccardo Buscarini
Coreografia e interpretazione Riccardo Buscarini, Mariana Camiloti e Antonio de la Fe
Assistente alle Prove Letizia Mazzeo
Disegno luci Michael Mannion
Suono Alberto Ruiz Soler (include Girlie Tent di Muir Mathieson)
Assistenti ai Costumi Julia Kalache e Mariapia Mineo
Assistente alla scenografia Cecilia Massoni
Trucco Ieva Dubinkaite
Fotografia Chris Parkin
Lavoro finalista a The Place Prize for Dance 2011, sponsored by Bloomberg, Londra.

ALESSANDRO SCIARRONI FOLK-S WILL YOU STILL LOVE ME TOMORROW?

Invenzione, drammaturgia Alessandro Sciarroni
Folk-dancer, interpreti: Marco D'Agostin, Pablo Esbert Lilienfeld, Francesca Foscarini, Matteo Ramponi, Alessandro Sciarroni, Francesco Vecchi
Faith coaching Rosemary Butcher
suono, training e casting Pablo Esbert Lilienfeld
consulenza coreografica Tearna Schiuichplattla
Consulenza drammaturgica e casting Antonio Rinaldi
direttore di produzione Marta Morico,
cura e promozione Lisa Gilardino
organizzazione Benedetta Morico
uffico stampa Beatrice Giongo
Progetto Archeo.S - System of Archeological Sites of the Adriatic Seas
cofinanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliera Cross-Border Cooperation IPA-Adriatico
produzione Teatro Stabile delle Marche e Corpoceleste_C.C.00#
e con Inteatro, Amat-Civitanova Danza per “Civitanova Casa della Danza”, Centrale Fies, Centro per la Scena Contemporanea – Comune di Bassano del Grappa
Sviluppato all'interno del progetto ChoreoRoam Europe: Comune di Bassano del Grappa, The Place/London,
Dansateliers/Rotterdam, Dance Week Festival/Zagreb e Certamen Coreográfico de Madrid

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