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Gruppo Sportivo Arcobaleno di Roma

Anche  se si ritiene superfluo, perché si confida nella giusta interpretazione che va data alle due righe che seguiranno, ricorrono il piacere e dovere di chiarire che il fine non è quello di fare apologia o di sciorinare esaltazione, bensì di descrive,  molto umilmente e  sinteticamente, una  breve e  semplice  cronologia,  una  anamnesi  del  modesto  percorso intrapreso  e  realizzato .  

Si  erano  superate  le  difficoltà  della  crisi  energetica  per  la  chiusura  del  canale  di  Suez , che  avevano  fatto  adottare  delle  misure  restrittive  con  la  circolazione  delle  targhe  alterne  del  traffico  infrasettimanale  e  con  il  totale  divieto  di  quello  domenicale.  Ciò,  comunque , stimolò  ed  incentivò  soluzioni  alternative , tra  le  quali  il  risveglio  dell’  attività  motoria .  

Si  abbandonò  almeno  da  parte  di  molti  l’  idea  di  doversi  muovere  esclusivamente con  la  macchina,    di  andare  solo  per  svago  a  prendere  il  caffè  ad  Ostia.  Si  cominciò  a  capire  che  non  era  quello  il  modo di  ritenersi  sportivi , soltanto  perché  si  indossava  una  tuta più che sportiva  da abito elegante, con  calzini  e  mocassini  ed  andare  a  comperare  il  Corriere  dello Sport  e  dilungarsi  con  il  capannello  di  amici, altrettanto  allo  stesso  modo  sportivi,  in  polemiche  discussioni .   Poi  stare  il  pomeriggio  con  la  radiolina  incollata  all’orecchio seguendo  lo  sviluppo  ed  i  risultati  delle  partite  di  calcio.

Si  cominciò  a  ravvedersi  e  capire  che  lo  stereotipo  dello  sportivo  era  un’ altra  cosa. Lo sport,  qualunque  esso  sia , doveva  essere  praticato  personalmente;  cosa  c’  era  di  più  popolare,  semplice,  salutare  , liberatorio,  associativo,  benefico  se  non  il  podismo  ?

Correvano  gli  anni  ’80.  Nel  quartiere  già  da  tempo , si  poteva  notare  qualcuno  esercitare  l’attività  podistica,  ma singolarmente  e  autonomamente.  Alcuni  si  conoscevano  personalmente  ed  erano  già  amici,  altri  si  potevano ritenere , lo  stesso , tali, almeno  sportivamente , in  quanto, spesso, ci si  incontrava  nelle  varie  manifestazioni  a  cui  si  partecipava  .   

Le  federazioni ,  a  quel  tempo , in  essere:  FIDAL, FIASP, UISP, prendendo atto dello  sviluppo  ed  incremento massiccio partecipativo all’atletica  come  sport  di  massa  e  popolare,  cominciavano  a  darsi  una  ufficiale  struttura  e  normativa  per  regolamentare  l’attività sia a livello  agonistico, che  amatoriale .

Veniva  sempre  più  ostacolata, anzi  vietata per le  manifestazioni  ufficiali, l’iscrizione  per  la    partecipazione  con  la  denominazione  “ indipendente“  ma  si  esigeva, la  richiesta  della  tessera  di   appartenenza  ad  una  società  o  gruppo  sportivo con  cui  veniva  dimostrato e garantito  l’  adempimento  ed  il  rispetto  di  tutti  i  requisiti  richiesti  dalla  normativa  nonché  l’ idoneità , per  potervi  partecipare.  In  tal  modo  veniva  a  ricadere sulla  società  o  gruppo  sportivo  ogni  responsabilità.  Soprattutto  per  ciò  che  attiene  al  rispetto dell’  ottemperanza alla  normativa  sanitaria, assicurativa,  adeguata  prestazione  fisica  e  preparazione  .

Il  costume, stava  subendo  una  trasformazione,  stava  cambiando, si stava  evolvendo, emancipando,  non si riteneva  più  tanto  ridicolo  esercitare  l’  attività  podistica ,  ossia ,  veder  correre  qualcuno  in  strada,  non  si  sentivano  più  tanto  frequenti   quelle  battute, quelle  classiche  frasi, che  ricordiamo,  con  le  quali  si  vedeva  apostrofato  uno  che  correva  in  strada :

  “ a oh  !  ce  l’ hai  una  casa ?  vattene  a casa  !”  “dai  che  arrivi  primo…“  “ ma  chi  te  lo  fa  fare  !!“  “  tel  a  casa  che  …….”  Persino  “ a  scemo !! “  e  molto  altro di  più,  che, si  omette, per  discrezione, ma  che  ben  conoscono  e  ricordano  quelli di  allora  perché  correndo  si  dovevano  sentire  ridicoli  loro  e  non  invece  chi  profferiva   quelle  esclamazioni  !  .  Poveri  diavoli  !

Fortunatamente questo cambiamento di  cultura, ma  soprattutto l’informazione al riguardo,  cominciarono  a  dare  i  loro  frutti  incidendo  notevolmente facendo  assumere  un altro volto, un  altro  aspetto  al  costume  e alla  società  stessa .

Un  ulteriore  contributo  all’  affermazione  della  validità  dell’ attività  podistica, veniva  persino  dal  campo  medico, che  ne consigliava  la  pratica  anche a soggetti  affetti  da  alcune  patologie  cardiache,   ovviamente  nella  giusta  misura  e  con  le  dovute  cautele .  

In   questo  contesto  che  ad  uno  dei  suddetti  praticanti  del  quartiere  venne  l’ idea , nel 1982, di  porre  in  essere  ciò che  aveva  sempre sognato  e  desiderato, ossia  formare  una  società  o  almeno , più  semplicemente ,  un  gruppo  sportivo  con  vocazione  podistica.

Lavorando  con  impegno  ed  incoraggiato  dall’aver riscontrato  il  successo  che  aveva  riscosso  l’idea  con  l’  immediata  adesione,  in  un  primo  momento,  di  un  piccolo  contingente, ma  al  quale , via  via  che  la  notizia  si  diffondeva,  se ne  univano  sempre  più  altri,  l’ idea  della  formazione  del  gruppo  cominciava  a  prendere  sempre  più  corpo  .

L’  impegno  si  dimostrò  subito, purtroppo, pesante  e  gravoso,  ma la  soddisfazione  di  veder  nascere  e  crescere  un’  organizzazione  efficiente  e  utile  per  tutti  gli  appartenenti  era  tale  da  infondere  la  forza  nel  proseguire, anche se, purtroppo, ciò  che  inizialmente  si  pensava  poter  essere  un  gioco, hobby,  uno  svago , in  effetti  si  dimostrava  un  vero  e  proprio  lavoro.  

Per  un  periodo  le  riunioni  settimanali, per  concertarci  sull’  attività, ossia  dove  scegliere  di  andare  a  partecipare  la  domenica,  comunicarci  delle  notizie  o  informazioni, avvenivano  in  strada.  Per  far  nascere  subito  uno  spirito  di  corpo, sentirsi  uniti  sotto  lo  stesso  simbolo, si  fece  una  maglietta,  che  ci  dava  una  connotazione,  un’ appartenenza, un  riconoscimento  tra  noi  e  che  ci  distingueva  dagli  altri. 

Nell’  84 , il  salto  di  qualità  ,  dopo  aver  vissuto  un  periodo,  anche  se  molto  attivo, ma informale,   nasce  ufficialmente  con  tutti  i  criteri  della  regolarità  il  “  Gruppo  Sportivo  Arcobaleno-Roma  “  con  la  giusta  denominazione  di  “  G. S. Arcobaleno-Roma  “  e  con  il  proprio  simbolo  o  logo  che  dir  si  voglia,   che  rappresenta  un  “segmento  iridato  di  arcobaleno  dal  quale  emerge  una  figura  umana  stilizzata  nell’  atteggiamento  di  correre “   significando  un’ ampia  apertura  all’ accoglienza  di  qualsiasi idea.   

Il  G. S. Arcobaleno-Roma  ha  il  proprio  Statuto,  con  atto  notarile ,  il  proprio  Regolamento,  la  propria  struttura  corredata  da  organigramma  e  funzioni gramma, il  proprio  elenco  di  soci  regolarmente  registrati  e  tesserati,  in  regola  con  gli  adempimenti  sanitari  e  quant’ altro  secondo  le  prescrizioni  richieste  dalle  federazioni  a  cui  veniva  regolarmente  affiliato.

Ha  una  prima  sede, in  seguito  una  successiva,  per  benevola  e  disinteressata  concessione  di  due  soci,  dove  poter  svolgere,  comodamente, le  riunioni  settimanali ;  una  sede, un  proprio  recapito.

Tutte  le  cariche  venivano  rappresentate  e  ricoperte; tutte  le  funzioni  venivano  attribuite, ma  lo  spirito  della  struttura  non  era  da  intendersi  verticistico, ossia,  piramidale  bensì  orizzontale.

In  quanto la carica assunta o assegnata  non  stigmatizzava  una  posizione  gerarchica, ma  l’ adempimento  di  un  lavoro  che  il  soggetto  svolge  per  libera  scelta  ed  in  funzione  della  propria  disponibilità, competenza, esperienza.  Tutti  i  soci  risultano   in  condizione  e  posizione  paritetica.  Infatti  il  gruppo  è  tale  in  quanto  si  avvale  indistintamente  del  contributo e  collaborazione   di  ciascuno. 

L’  attività  che  lo  caratterizza, l’asse  portante, per  vocazione  è  il  podismo  a  qualsiasi  livello , con  tutte  le  altre  attività  ad  esso  connesse, socio culturali, turistiche,  conviviali, altro, sempre  nella  osservanza   dell’  educazione  del  viver  civile.

Non  persegue  finalità  lucrative,  rispetta  qualsiasi  fede  politica  o  religiosa,  che  ciascuno  si  tiene  in  se  e  non  ne  faccia  oggetto  di  commento  o  polemica. Non  fa  distinzioni  di  etnie, di  estrazioni  di ceti  sociali o culturali,  si  deve  solo  avere  un  reciproco  rispetto  ed  un  comportamento  deontologicamente  sportivo  .

Non  è  interessato  ad  una  qualsiasi  sponsorizzazione,  che  senz’  altro  ne  migliorerebbero  le  condizioni, bensì  tiene  fede  allo  spirito  di  indipendenza  ed  autonomia, peculiarità  che  lo  caratterizzano, rifiutando qualsiasi condizionamento  o  ingerenza  che  possa  in  qualche  modo   inquinare il  solo  scopo  ispirato  al  puro  e  semplice  ideale  sportivo .

Risulta  esclusivamente  auto  gestito  ed  auto  finanziato .  Infatti  a  coloro  che  si  avvicinavano  per  entrarne  a  far  parte  ,  chiedendo  “  se  mi  iscrivo  cosa  date  ? “  veniva  risposto  “  se  ti  iscrivi  c’ è  una  quota  che  devi  versare ! “ Infatti  era  difficile  far  capire  che  questo  tipo  di  associazione  rispondeva  più  ad  una  caratteristica  famigliare,  che  altro.  Si  veniva  a  far  parte  di  qualcosa  che  ci  apparteneva  e  non  una  funzione  da  svolgere. 

Proprio  per  il  fatto  di  non  avere  una  sponsorizzazione,  la  quota  associativa  alla  quale  poi  il  gruppo      a secondo  le  disponibilità  derivanti  dalle  manifestazioni  che venivano  organizzate  relativamente  alle  iscrizioni, alle  offerte  da  parte  di  chi  poi  vedeva  comparire  nella  locandina  un  proprio  spazio  pubblicitario  (che  non  era  poi  poco  avendo  la  locandina  una  tiratura  di  oltre  mille  copie)  ed  altro  che  si  recuperava  durante  l’anno  con  le  partecipazioni,  il  gruppo  provvedeva  a  fornire il  corredo  personalizzato  del  gruppo  stesso;  da  prima  una  semplice  maglietta,  poi  una  borsa,  poi  via  via  che  le  possibilità  lo  consentissero,  il  completino, la  tuta,  il  K - way, zucchetto  e  altro,  che  nel  corso  degli  anni  si  è  più  volte  ripetuto  e  migliorato.  Oltre  a  ciò  venivano  coperte  le  iscrizioni  a  due  manifestazioni  a  cui  il  gruppo  teneva,  ossia  quelle  in  cui  si  evidenziava  la  consistenza  del  gruppo  stesso, quelle  in  cui  veniva  stilata  una  classifica  oltre  che  individuale,  di  gruppo  per  citarne  un  paio  tra  le  classiche  la  “ Roma-Ostia “  in  cui  nella graduatoria  di  società  si  posizionava  in  zona  avanzata  e   di  tutto  rispetto  .  La  “24 x 1ora “  nella quale  il  gruppo  è  risultato  il  primo  o  tra  i  primi  a  mettere in  pista  ben  3  squadre  di  cui  una  interamente  femminile .  

Inoltre,  tra  le varie  cose  a  cui  il socio   con la  quota  veniva  ad  aver  assicurata   c’ era   la  caratteristica  festa  con  la  cena  di  gruppo  di  fine  d’  anno  a  cui  partecipavano  oltre  che  dei  tesserati, i  relativi  familiari  (questi auto paganti) amici,  conoscenti,  simpatizzanti.  In  questa  occasione  veniva  distribuito  tutto  il  materiale  reperito  durante  tutto  l’arco  dell’ anno  e  a  ciascuno  veniva  dato  un  premio,  o  una  coppa  sino  ad  esaurimento  (di  quelle  vinte  come  gruppo )  o  altro  gadget,  in  base  sia    alla  prestazione (il  gruppo  può  vantare persino  qualche  titolo  italiano !!),  che  per  numero  di  partecipazioni  .  

In  buona  sostanza e  per  non  annoiare  oltremodo  il  gruppo  sostanzialmente  e  prevalentemente  ha  curato  le  seguenti  linee di  lavoro  svolgendo  attività  nel  campo  :

  •  Partecipativo
  •   Organizzativo
  •   Socio culturale, turistico, conviviale  
  •   Beneficienza  laddove  è  stato  possibile .

Attività  che  il  più  delle  volte  si  fondono ,  si  intersecano,  si  sovrappongono,  si  uniscono  .

In  merito  al  primo  punto  possiamo  dire  che  è  inutile  e  quasi  impossibile  elencare  tutte  le  manifestazioni  alle  quali  in  quasi  trent’  anni  si  è  partecipato.  Non  c’è  stata  domenica  in  cui  il  gruppo  non  si  sia  riunito  e  abbia  partecipato  ad  ogni  tipo  di  gara  amatoriale  o  competitiva. Da  quelle  rionali, cittadine, provinciali, regionali, nazionali, internazionali.  A volte mandando una  rappresentativa  in  più  e  diverse  gare,  onde  curare  i  buoni  rapporti  con  le  altre  società.  Coprendo ogni  tipo  di  percorso  o  distanza; da quelle  brevi,  alle  mezze  maratone,  alle  maratone  vere  e proprie,  ufficiali,  alle  super  maratone,  alle  100  km !!.

Relativamente  alle  maratone  si  possono  elencare  quasi  tutte  e  per  più  volte  quelle  svolte  in  Italia  da  Torino  a  Palermo.  Così  per  quelle  in  campo  Europeo, ossia  in  quasi  tutte  le  capitali;  come  per  alcune  internazionali  per  citare  una  classica  la  N.Y.C.

Le  super  maratone, quelle  intorno  ai  50 /  60  Km  possiamo  citarne  alcune  come  la  Quintiliolo-Mentorella ,  la  Bracciano-Civitavecchia,  i  50 km  di  Romagna,  la Pistoia-Abetone.

I 100  Km  citiamo  in  particolare  la  Firenze-Faenza  ossia  “il  Passatore“  per  il  quale  possiamo  aggiungere  un  nota  in  più,  ossia  che  dai  primi  anni  ottanta  ad  oggi  e  sottolineando  ad  oggi,  in  tutte  le  edizioni   non  è  mai  mancata  una  presenza  del  gruppo e conquistato  un titolo italiano  di  categoria .

Il  tutto  con  spostamenti  organizzati sia in proprio che con agenzie; al  termine con le consuete e tradizionali conclusioni conviviali  sempre  in  allegria  nei  ristoranti o  pic-nic  dove  possibile;  dopo  aver   alloggiato  in  confortevoli  hotel.  

In  merito  al  secondo  punto  possiamo  ricordare  le  22  Edizioni della “manifestazione”  podistica  alla  Garbatella  “ ( prima Ed. 19 / 10 / 1986 )  introducendo  nel  quartiere  un  evento  di  cui  era  sprovvisto.  Di  queste  si  terrà  un  capitolo  a  parte  e  se  ne  parlerà  separatamente, riproducendo  documentazioni, cronache, racconti, episodi, aneddoti,  curiosità.  Solo come breve  cenno,  in  alcune  edizioni  si  è  raggiunto  un  picco  partecipativo  di  oltre  1000  iscritti ; si  è  elargito  una  abbondante   premiazione, il  tutto secondo  classifiche, uomini,  donne,  i  più  giovani, i  più  anziani, i  gruppi;  si è  consegnato  ad  ogni  partecipante  un  pacco  gara  di  valore  sempre  di  gran  lunga  superiore  alla  quota  di  iscrizione,  offerto  un  ristoro  a  detta dei partecipanti  piuttosto  gratificante, gestito  il  percorso  autonomamente,  tenendo  cura  della  incolumità  dei  partecipanti, del  traffico,  del  rispetto  degli   spazi  rionali  utilizzati, dell’ ordine  e della  pulizia,  rilasciando  tutto  perfettamente  sempre  in  ordine.  Ci  auguriamo  che  qualcuno  ce  lo  confermi  .



Di  altre  varie,  originali  e  inconsuete  organizzazioni  possono  essere  citate  :    

“Correre a quattro zampe “(due  del  podista, quattro del  cavallo) una  novità, una  curiosità,  un’originalità. In  collaborazione  con  il  maneggio  di  Castel  Fusano,   si  è  messa  in  piedi  una  manifestazione  in  cui  un  podista  correva  in  affiancamento  ad  un  cavallo  cavalcato  da  un  fantino  od  una  amazzone.  Il  percorso  si  snodava  all’interno  della  pineta  stessa, si  dovevano  rispettare  delle  regole  appositamente predisposte ed una  certa  regolarità.  Il  podista  ed  il  cavallo  dovevano  procedere  sempre  uniti.  E’  risultata  una  trovata  simpatica, conclusa  con  una  premiazione  per  tutti  ed  una  lauta  ristorazione  fatta  principalmente  di  grigliate, dolci  e  altro. Una  giornata  di  sport  immersi  in  una  natura  protetta  e  rispettata  all’insegna  della  ecologia  e  della  vita  all’aperto .

“Maratonina  del  primo  dell’  anno“,  senza  iscrizione  e  tutti  procedendo  insieme  con  la  stessa  andatura,  per  accompagnare  uno  dei  tre  tuffatori  ,  appartenente  al  gruppo  ,  tra  l’  altro  straniero    ( egiziano )  al  tradizionale  tuffo  nel  Tevere  dell’  1 / 1 . Manifestazione  che  ha  avuto  un ‘ incredibile successo  partecipativo  e  spontaneo  dal  Circo  Massimo  luogo  di  raduno  e  partenza  al  ponte  da  cui  avveniva il tuffo. In  questa occasione  si  è  presa  un’altra iniziativa  che  per  certi versi  ci ha  resi  soddisfatti. Abbiamo  distribuito,  offerto  gratuitamente  a  quanti  gradivano  una  fetta  panettone  o pandoro  ed  un  bicchiere  di  spumante  per  raccogliere  delle  spontanee offerte  che  venivano  poi  date  in  beneficienza  per  la  ricerca  delle  cause  di  malattie  genetiche,  in  particolare  per  la  distrofia  muscolare  .

“ Staffetta da  Roma  ad  Assisi “  ossia  “ da  S.  Benedetto  a  S.  Francesco “  circa  170  km.  suddivisa  in  frazioni  di  circa  20  km,  da  percorre  prevalentemente  insieme  a  quanti  sceglievano  la  stessa tratta.  Il   percorso  si  snodava  su  tutta  la  SS.  Flaminia. Partenza  dall’Abazia  delle  Tre  fontane  con  la  cerimonia  officiata  dall’Abate  ed  arrivo  ad  Assisi  alla  basilica  di  santa  Maria  degli  Angeli  accolti  anche  in  questo  caso  dall’Abate  del  Santuario  con  cerimonia  nella  Porziuncola  aperta  appositamente  per  noi;  evento  di  una  eccezionalità  e  particolare  rarità  !  A  tutti  i  partecipanti  venne  dato  come  riconoscimento  un  piccolo  bucchero  originale  appositamente  ordinato  ad  una  specialistica  e  artistica  bottega-fornace  di  Gubbio.  Conclusione  della  manifestazione  che  si  è  protratta  ininterrottamente  dalle  16  del  sabato  alle  13  della  domenica  con  una  eccezionale  tavolata  in  un  ristorante  tipico  della  zona  con  tutti  i  podisti  i  familiari,  gli  amici,  gli  accompagnatori  al  seguito  che  hanno  svolto  un  lavoro  encomiabile  specie  durante  tutta  la  nottata  a  tutela  e  salvaguardia  dei  podisti .

Oltre  all’attività  prevalentemente  podistica  non  è si  trascurato  di  dare  spazio  al  terzo  punto. Si  curato  anche  l’aspetto  ricreativo,  oltre  che  per  i  soci  per  quanti  erano  al  loro  seguito.  Si  sono  effettuate  delle  gite  turistico-culturali  di  interesse  rilevante  con  una  cura  ineccepibile  sotto  il  profilo  organizzativo, logistico,  scelta  di  siti  altamente  interessanti  e  durata  di  più  giorni, con  una  selezione  accurata  di  hotel, ristoranti, trasporti in  macchina o  pullman o  treni  o  aerei  e  sempre  nel  rispetto  del  miglior  risultato  del  binomio  qualità-prezzo.  Per  citare  alcuni dei  luoghi  o  siti  archeologici,  tra  l’  altro  sempre  visitati  con  guida  professionale  del  posto  si  annoverano:  Pompei, Paestum, Caserta,  la  Reggia, Caserta  vecchia, Castel  del  monte, Trani, Otranto. Al  nord  in  occasione  della  “Monfortina “  S. Bonifacio, Monte  Forte  d’ Alpone:  Padova, Vicenza, Este, Mantova   ecc.  per  non  dilungarci.   

In  merito  al  terzo  punto  si  preferisce  stare  nella  discrezione  e  non  evidenziare  altro  se  non  quanto  è  già  stato  detto  nella  maratonina  del  1/1   per  la  distrofia  muscolare;  di  un  piccolo  contributo  per  un  intervento di cardiochirurgia da  effettuare  all’estero su una  bambina; poco altro,  ma  generosamente  e  molto modestamente  per  quanto  fosse   possibile.

Per  un  certo  periodo  il  gruppo  ha  edito  un  proprio  giornalino  mensile,  che  veniva  letto  e  commentato  durante  le  riunioni  settimanali. In  esso  venivano  riportate  ed  elencate  tutte  le  manifestazioni   di  prossima  programmazione,  i  commenti  di  quelle  a  cui  si  era  partecipato,  varie  rubriche  da  quella  medica, a  quella  sull’alimentazione,  tecnica  in  merito  a  consigli  sugli  allenamenti,   all’abbigliamento,  qualche  spunto  turistico-culturale  ed  altro.

Il  gruppo  ebbe  un  ruolo  attivo  nella  polemica  federale  per  l’ottenimento  dell’ingresso presso  i  campi  sportivi  di  Caracalla  e  Tre   Fontane,  per  gli  allenamenti  anche  degli  atleti  delle  società  amatoriali  ed  accoglimento  di  certi  suggerimenti  normativi  federali.   

L’organizzazione  all’interno del  gruppo,  ha  sempre  fornito  un  servizio  di  assistenza  per  quanto  riguarda  le  iscrizioni  alle  varie  gare,  il  ritiro  e  consegna  del  pettorale  e  pacco  gara  per  ciascuno,  ha  sempre  consentito  la  possibilità  di  partecipare,  con  spirito  di  collaborazione  e  solidarietà, anche  a  chi  poteva  trovarsi  in  difficoltà.                  

Purtroppo  non  c’  è  cosa  a  questo  mondo  che  possa  vantare  il  bene  dell’  eternità,  poiché  l’unica  certezza  che  possa  avere  una  cosa  che  nasce,  che  avrà  senza  ombra  di  dubbio  una  fine.  

Tuttavia,  l’importanza  è  di  essere  esistiti  e  se  possibile  di  aver  operato  al  meglio, di  aver  lasciata  una  traccia  positiva,  un’orma,  un’impronta  cui  far  riferimento, qualcosa  che  valga  la  pena di  ricordare  ed  acquisire  se  positiva  o  evitare  se  negativa.   In  questo  caso,  con  tutta  la    modestia   il  G.S.Arcobaleno –Roma  nel  suo  genere  si  augura  e  spera  senza  volersi  illudere  di  essere   riuscito  a  seminare  qualcosa   nell’  interesse  di  questa  amata  e  benefica  attività  quale  il  podismo  come  filosofia  di  vita  salutare  per  il  fisico  e  la  mente  ( in  corpore  sano  mens  sana  )

Oggi  ancora  alcuni  reperti  storici  si  trovano tra i  volontari  che  continuano  a  collaborare  sotto  il  nome  del  gruppo  con  le  organizzazioni  in  particolare  della  “ Roma-Ostia “  e  “Maratona  di  Roma“, svolgendo  vari  servizi  dal  centro  maratona, alla gestione  di  un  punto  di  ristoro  ed  un  punto  di  spugnaggio   lungo  il  percorso  della  gara.  

Oppure con  chi  voglia  avere  un  apporto,  un  consiglio, una  mano.

Il  gruppo,  non  ha più rinnovata  alcuna  affiliazione, ha  dismesso  quella  struttura  ed  organizzazione  che  per  anni  è  stata  pulsante, tuttavia  un  reperto lo si può  ritrovare  in  una  pizzeria  dove  bi settimanalmente  si  ritrovano  quei  pochi  irriducibili, nostalgici, affezionati  arcobalenisti,  con  le  signore,  altra  forza  della  validità  ed  efficienza  del  groppo, che  continuano  a  parlare  di  corse,  di  manifestazioni, di  episodi, di  rivalità,  di  record  personali,  di  soddisfazioni,  di  delusioni,  il  tutto  con  la  velata  malinconia  del  sapore  dei  ricordi  .

Nel  ringraziare  per  l’  attenzione  prestata,  si  porgono  i  migliori  e  sportivi saluti e  auguri  a  tutti. 

 

                                                                                                                  G.S. Arcobaleno-Roma  

 (tiberio faraglia, ernesto del vescovo, romolo ferrari, caludio sabatini, sandro fogliati, sergetto.  )        

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