FABBIO E ER CAMCORDER ANTIFURTO…
FABBIO E ER CAMCORDER ANTIFURTO…
Erano una decina di anni che non vedevo “Fabbio er patata”.
Sono entrato al Bar Foschi (o quello che era il Bar Foschi) a Piazza Bartolomeo Romano e, per onestà, devo dire che mi ha visto prima lui. Abbracci, saluti, offerte di caffè ecc.
Siamo usciti e (come succede sempre) ci siamo messi a rivangare dei tempi andati.
E degli amici. Che fine ha fatto questo, che fine ha fatto quello e quando ho detto al “Patata” che io li frequentavo ancora, anche se saltuariamente, mi ha detto:
“Arvà perché nun me venite a trovà a casa mia?”. E ipso facto abbiamo preso un appuntamento col patto che io avrei radunato gli altri due amici, dei quali aveva nostalgia e saremmo andati a casa sua al Lotto…(meglio non precisare, poi si capirà perchè!).
Il giorno e all’ora prefissata, ci siamo incontrati con gli amici sotto casa “dè Fabbio er patata”. E, naso all’insù, abbiamo guardato verso il suo terrazzino, quasi sicuri che ci stesse aspettando. E, difatti, era così. “Er patata” si stava sbracciando in saluti e altro.
Una cosa però abbiamo notato tutti e tre. Uno strano impianto sul terrazzo che contrastava in senso negativo con la magnifica bellezza del palazzo. Io ho detto che era una piccola antenna. Claudio “ ’o sciorto”, invece, che “pareva uno dè quei aroplanini che er evento je fa girà e’ pale dè l’elica” e Sandro “er corto circuito” (il più esperto in simili aggeggi. Non per niente è “er corto circuito”), che fosse una telecamera. E in effetti aveva ragione. Era una telecamera. Per le scale (naturalmente non c’è l’ascensore in quanto il palazzo è del 1926!), mentre salivamo, abbiamo commentato che forse la telecamera servisse “ar Patata” come antifurto. Comunque sia: dopo il caffé che “er Patata” ha prontamente preparato e qualche risata sulle antiche prodezze di ciascuno, in noi tre c’era la curiosità di vedere questa telecamera. Per la verità ci è subito sembrato che “er Patata” avesse qualche titubanza a dare spiegazioni sull’aggeggio, ma poi ha ceduto e ci ha fatto uscire nel suo terrazzino.
“Sandro er corto circuito” ha subito stabilito che era un Camcorder e ci ha spiegato che: “quanno ‘na telecammera è abbinata a un videoregistratore, se chiama Camcorder”.
Boh? Abbiamo fatto noi quasi in coro! Non abbiamo capito un granchè! A quel punto la curiosità è aumentata e “er Patata” s’è visto costretto a dare spiegazioni. “Me serve come antifurto, cià detto. E ner caso che quarche malintenzionato potesse salì, io lo registro e accusì ‘o denuncio mejo a la polizzia”.
Sandro s’è avvicinato e senza toccare il “Camcorder” ha cominciato a fare una serie di osservazioni: “cià ‘n’ottica varifocale che te permette d’impostà ‘a messa a foco esatta pè ‘a distanza dar soggetto”. Boh, abbiamo detto noi di nuovo! Poi ha proseguito: “cià
‘n’ illuminatore IR pè ‘a visione dè notte, anche si manca completamente ‘a luce e, credo che “vede” armeno fino a 50 metri!” Ariboh! Noi quasi in coro! “E’ puro Waterproof”.
E viste le nostre facce da ignoranti stupìti, ha aggiunto: “ ’nzomma, l’acqua piovana e er tempo cattivo nun je fanno gnente”. A quel punto però ha fatto una annotazione particolare e ha detto: “ma ‘a Fabbio! Ma che tipo dè ladri ce vòi vede e registrà, si questa è puntata addosso ar palazzo dè fronte invece che verso andove dovrebbe essè puntata!”.
E senza aspettare altro, ha messo l’occhio nel mirino del Camcorder e ha cominciato a smanettà. E intanto parlava come facesse una telecronaca. E diceva:
“a Patà, ma quello che vedo io è ‘n gran ber culo dè ‘na bella gnocca. Ma che fai?
Cò ‘a telecamera guardi er chiappisterio dè fronte? Però! Ciai puro raggione! Ammazza si che tocco che è quella!”. “Ma famme capì, ha aggiunto Sandro, ma quela specie dè ben Diddio girà sempre in topless e cor perizoma?” “Ma ‘ò sai com’è”, ha detto er Patata, “è ‘na casalinga…” e a quel punto, con “Fabbio er patata” distrutto e rannicchiato da una parte del terrazzino per la vergogna, ci siamo alternati per dare un occhiata a quella meraviglia der palazzo dè fronte! A me è venuta la curiosità dè chiede: “aho! A Patà, ma che è d’importazzione? E’ veneta? E’ piemontese?”.
“Ma de chène Arva, me fa er Patata, è da Garbatella. Io conoosco bene ‘a Famija dè lei.
Er Nonno è arivato a la Garbante ner 1932, cià fatto 4 fij di cui uno è er Padre dè ‘a bella gnocca e anche d‘ ’a sorella”. Ma perché cià puro ‘na sorella, domanno io? Arvà, hai da vede ‘a sorella si ched’è? N’autosdrada fatta dè sole curve! Li ‘a strada dritta nun ce stà!
Però quela nun stà mai a casa. Lavora!”. Allora me sò girato verso l’amichi e ho sentenziato: “Che robbetta regazzi!!! Solo a la Garbatella ciavemo così belle…e bbone!”.
Alvaro Cardarelli