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A ‘NA CERTA ETÀ…

A ‘NA CERTA ETÀ…


A ‘e 6 de matina me squilla er telefeno.’Na fortuna che a quel’ora me sò già fatto er caffè,
sinnò…«pronto» faccio. M’arisponne ‘na voce «Chi è?». «Scusi» dico io. «Ma chi vole?»
«Io sò Daniele e Lei?» «A Daniè. Sò Arvaro». «Arvà. Ma ho fatto er numero tuo?»
«Si Daniè. Ma nun c’è probblema! Ma che me volevi da dì?» «Arvà. Pè dittela tutta, gnente!
Me so aritrovato ‘n fojetto cò ‘a calligrafia mia cò scritto stò nummero e nun sapevo de chi
fosse». «Daniè. Ma ieri sera me l’hai chiesto te. Nun t’aricordi?». «No. Ma quanno?». «Ieri
sera. Quanno che se semo ‘ncontrati da Foschi pè ‘n caffè e du chiacchiere». «Da Foschi?
E quanno? E andove?». «A Daniè. Ma ce fai o ce sei? Ieri sera. Da Foschi. Ar Bar. Erimio
io, te e er Pacoccia». «Vabbè Arvà. Ma che è che volevi? Perché m’hai telefenato?» «Aho!
Ma chi è che t’ha telefenato? Me chiami a ‘e 6 de matina. Me chiami a un nummero che t’ho
dato ieri sera. Me chiedi chi sò io e mò me venghi a domannà che vojo? Danieleeee ma
fatte vede, ma da uno bravo che ce n’hai bisogno!» «Arvà. Ma mo che fai m’enzurti? Ma io
sò o nun sò n’amico tuo? Eppoi che voi dì che sò rincojonito? E annamo Arva, falla finita!»
«Senti Daniele. Mo me fai perde ‘a pazienza! Arisponneme si o no! Sei pronto?» «No»
«Daniele. Daniele. Danieleeee. Pè piacere. Provamo. Io domanno e tu m’arisponni» «Vabbè
Arvà. Provamo. Però io ancora ho da capì bene che voi da me. Me telefeni Arvà. E’ vero o
nun è vero che m’hai chiamato e che nun sai che voi da me! Arisponni prima te Arvà.
Arisponneme!» «Daniele. Tu me manni ar manicomio! Ma che cazzo stai a dì? Ma chi t’ha
chiamato? Vabbè Daniè. Mo basta! Arisponni! E’ vero o nun è vero che ieri sera stavamo da
Foschi. Io te e er pacoccia?» «No» «Come no? Daniele t’aricordi che m’hai detto che
siccome te sei perzo er cellulare nun ciavevi più ‘a rubbrica cò tutti li nummeri der
cellulare?» «No. Perché io er cellulare nun ce l’ho più da tanto tempo e nun m’aricordo
nemmeno si me lo sò perzo!» «Ma allora perchè m’hai chiesto er nummero mio? Perché
nun ce l’hai più o…basta! Smettemo ‘sta cazzata e chiudemo qui. Sei d’accordo?» «No!»
E riattacca! Quarche tempo dopo incontro ‘a Sorella che abbita ancora a l’Arbergo Rosso.
«Ciao Fiammè. Come stai? E’ tanto tempo che nun se vedemo. E Daniele come stà?»
«Arvà io stò bene e vedo che puro te stai bene. Daniele? Ma Daniele cià dei problemi.
Problemi dè memoria! Nun è che s’aricorda tutto e de quer poco che s’aricorda fa casino.
Se ‘mpiccia. Fa confusione e ce se ‘ncazza puro. S’à pia cor monno intero. Anzi: cò stò
monno e quel’antro! » «Fiammetta. Ma famme capì. Nun è che tu fratello cià l’Arzaimere?»
«No, no! E’ rincojonito de suo! Sai come vanno stè cose! A ‘na certa età…però chiamelo
Arvà. Ciò sai che a te te vò bene. Chiamelo!» «Okkei Fiamma. Mò uno de stì giorni ‘o
chiamo».
Ma ne io ne Fiammetta sapevamo che Daniele er giorno doppo dè l’incontro mio cò Fiamma
se sarebbe arzato dar letto cercanno d’aricordasse che doveva da fà. Comincia a cercà
quarche spunto de qua e de là de casa. Và in terrazza. Respira forte e rientra. Vorrebbe
capì che deve da fà ma nun ce riesce. Se chiede si ha preso er caffè o si ancora s’o deve
da fà. Si ha fatto colazione oppuro no. Se veste de tutto punto. Sta pè sortì de casa, quanno
s’aricorda che da quarche parte cià n’elenco de nummeri de telefono.
‹So ‘e 6 de matina me squilla er telefeno›. «Pronto» faccio. M’arisponne ‘na voce «Chi è?».
«Scusi. Ma chi è lei?», dico io. «io sò Daniele e Lei?» «A Daniè. Sò Arvaro». «Arvà. Ma ho
fatto er numero tuo?» «Si. Hai fatto er numero mio! Puro matine addietro hai fatto er numero
mio. Ma nun c’è problema! Che me devi da dì?» «Arvà. Pè dittela tutta gnente! Me so
aritrovato ‘n fojetto cò scritto stò numero e…


Alvaro Cardarelli

60 ANNI DI MADE IN ITALY MONTEMARTINI

10 - 28/10/2012

60 anni di Made in Italy

Protagonisti dello Stile Italiano
Tipologia: Arti Applicate

Dal 10 al 28 ottobre un percorso espositivo per raccontare la storia dei protagonisti del “made in Italy” attraverso alcune creazioni dalla gloriosa alta moda dal 1950 ad oggi.

I grandiosi ambienti della Centrale Montemartini faranno da scenario alla retrospettiva “60 anni di made in Italy”, una mostra promossa dall’Assessoratoalle Politiche Culturali e Centro Storico - Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale e dall’Assessorato alle Attività Produttive, al Lavoro ed al Litorale di Roma Capitale, con il patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana e in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.

Il progetto espositivo ideato da StilePromoItalia e curato da Fiorella Galgano ed Alessia Tota, dal 10 al 28 ottobre, renderà omaggio alla genialità e sapere sartoriale di alcune figure di spicco della moda e del design che, oltre a contribuire alla nascita del made in Italy, sono riusciti nel tempo ad imporre in tutto il mondo il proprio stile e gusto estetico, determinando quello che oggi è l’inconfondibile “stile italiano”.

L’allestimento, progettato da Elio Frasca ed Antonio Palazzo e coordinato da Camilla Di Biagio, racchiude circa un centinaio di capi storici, con alcuni oggetti “cult” dell’accessorio: tutte opere inedite a testimonianza dello stile e per cui ciascun protagonista della moda italiana si è distinto ed affermato.

Si potranno, dunque, ammirare alcune spettacolari creazioni da red carpet, indossate per le prèmiere o per la “notte degli Oscar” dalle più celebri top-model e celebrities, o ancora realizzate per indimenticabili personaggi del cinema internazionale, piuttosto che riflesse nelle arti visive o adattate ai palcoscenici della lirica. E, ancora, capi preziosi e incomparabili per la sperimentazione nei tessuti e la ricerca e l’uso di materiali sofisticati.

Fra le griffe in esposizione per l’ Alta Moda femminile: Renato Balestra, Franco Ciambella, Raffaella Curiel, Marella Ferrera, Sorelle Fontana, Egon Furstenberg, Galitzine, Gattinoni, Lancetti, Antonio Marras, Gai Mattiolo, Lorenzo Riva, Sarli,  Schuberth, Valentino.

Per l’ Alta Moda maschile saranno presenti i modelli di Brioni, Maison Litrico Roma.

Infine, il Prêt-à-Porter con Emilio Pucci, Walter Albini, Giorgio Armani, Laura Biagiotti, Mariella Burani, Roberta di Camerino, Helietta Caracciolo, Roberto Cavalli, Enrico Coveri, Dolce & Gabbana, Etro, Fendi, Salvatore Ferragamo, Gianfranco Ferrè, Alberta Ferretti, Nazareno Gabrielli, Genny, Gherardini, Gucci, Krizia, La Perla, Max Mara, Missoni, Moschino, Prada, Ermanno Scervino, Luciano Soprani, Trussardi, Versace.

L’esposizione “60 anni di made in Italy” trae origine dal successo di un precedente percorso-moda intitolato “Cinquant’anni di moda italiana”, realizzato all’estero, di concerto con il Ministero Affari Esteri d’Italia, le Ambasciate d’Italia e gli Istituti Italiani di Cultura.

Un circuito di oltre trenta tappe, in cui la mostra è stata sempre ospitata in musei prestigiosi: in America del Sud dal complesso culturale Julio Préstes in San Paolo al Bellas Artes Museum di Rio de Janeiro e l’Italian Museum of Art di Lima. Nel Far East, dal’ Odakyu Museum di Tokyo al Korean Institute of Design di Seoul, al Victoria Memorial Museum a Kolkata, la National Art Gallery di Kuala Lumpur, l’International Finance Centre di Hong Kong e il Taipei Fine Arts Museum di Taipei .

In Europa l’esposizione è stata allestita a Lione (Museé des Tissus et Art Decoratif), Mosca (Petrovsky Passaj), Kiev (Khanenko Museum), Varsavia (Sciences and Culture Palace), Atene (Istituto Italiano di Cultura), quindi Vienna (Museumquartier) e Bratislava (Museo Civico).

Dopo la mostra alla Centrale Montemartini, “60 anni di made in Italy” sbarcherà a Città del Messico, presso il Museo Franz Mayer, per essere inaugurata nel marzo 2013 con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura.

Curatore/i

Fiorella Galgano ed Alessia Tota

Informazioni

Orario

Da Martedì a Domenica ore 9.00-19.00
Chiuso il lunedì.
La biglietteria chiude 30 minuti prima

Biglietto d'ingresso

Ingresso ordinario
Intero € 6,50
Ridotto € 5,50

Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza):
Intero: € 5,50
Ridotto: € 4,50

Biglietto integrato Musei Capitolini + Centrale Montemartini (valido 7 giorni)
Intero: € 14,00
Ridotto: € 12,00

Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza):
Intero: € 13,00
Ridotto: € 11,00

In occasione di eventi culturali il prezzo del biglietto può subire variazioni

Prenotazioni:
Gruppi (max 30 partecipanti): è disponibile un servizio di visite guidate, a scelta tra percorso museo e/o percorso mostra
È disponibile un servizio di prenotazione per gruppi, (max 30 partecipanti): costo addizionale per la prenotazione € 25,00
Scuole (max 30 partecipanti): è disponibile un servizio di visite guidate; è richiesta la prenotazione del turno di ingresso
Prenotazione 060608 (tutti i giorni 9.00 – 21.00)

La prenotazione per singoli visitatori è possibile solo con il pre-acquisto online del biglietto di ingresso

Gratuità e riduzioni

Informazioni

060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00)

Organizzazione

Promossa da: Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali, Assessorato alle Attività Produttive, al Lavoro e al Litorale

Con il patrocinio di: Camera Nazionale della Moda Italiana

Ideazione manifestazione: Stile Promo Italia

Produzione ed organizzazione: Studio Galgano

Ideazione e produzione allestimento: A TO ZEE Fashion

Con la collaborazione di

Acea
Banche Tesoriere del Comune di Roma: BNL – Gruppo BNP Paribas, UniCredit Banca di Roma, Monte dei Paschi di Siena
Acqua Claudia
Finmeccanica
Il Gioco del Lotto

Con il contributo tecnico di

Atac
La Repubblica

Supporto organizzativo e servizi museali: Zètema Progetto Cultura

 


2 °GRANAI RUN 2011 - GARA PODISTICA -

 

 

Domenica 3 Aprile a Roma in via Mario Rigamonti, 100 ci sarà la 2a edizione de “I GRANAI RUN”: gara podistica su strada di livello internazionale sulla distanza dei 10 km con al cui interno una non competitiva di 4 km. , gara gemellata con ”ROMA APPIA RUN. Alla fine della competizione ci sarà “LA SAETTA DE I GRANAI”: gare di velocità di 100 e 200 metri riservate ai soli bambini/e e ragazzi/e dai 6 ai 16 anni. Tutto questo all’interno di un contesto giornaliero interamente dedicato alla celebrazione dello sport e dell’aggregazione tra le persone di ogni età, razza, religione, sesso o ispirazione sessuale, con alla base un concetto che da sempre accompagna la nostra filosofia di fare sport: IL RISPETTO DELLE REGOLE.

11 RADIO ON AIR E ON LINE

11Radio ha iniziato le sue trasmissioni scoprendo un vero e proprio mondo della comunicazione sommerso nel nostro territorio. Fra errori, difficoltà tecniche e imbarazzi iniziali la cosa più bella è scoprire che all’interno di un progetto di Comunicazione Sociale tutti, professionisti e non, vivono questa come un’esperienza collettiva e non come un semplice momento di visibilità.

Mi piace fare 11Radio non solo perché ho qualcosa da dire ed è una vita che desidero avere lo spazio per farlo ma, soprattutto, perché dopo di me va in onda una signora che parla di economia, un ragazzo che parla con rimarcando l’accento per esprimere la sua romanità, oppure qualche folle appassionato che mi convince a interessarmi di qualcosa che non ho mai seguito in vita mia. Insomma non sono solo. E quando sbaglio c’è subito qualcuno che mi ha ascoltato e che mi dice che, comunque, quello che dico è interessante e che la forma migliorerà.

Mi piace 11Radio perché non faccio semplicemente la radio, ma la faccio con gli altri. Ho scoperto che dire qualcosa al microfono e sapere che qualcuno ti ha ascoltato è molto meglio che gridare contro la televisione. Ho scoperto che parlare con gli altri mi aiuta a ragionare e che quando gli strumenti di comunicazione sono a disposizione di tutti la società diventa migliore.

Sto scoprendo tante cose facendo 11Radio, ma quella più entusiasmante è stata riscoprire la bellezza di andare in una postazione e parlare con la gente dal vivo, tornare a casa e riascoltarli parlare alla radio. Chattare con loro, scriversi messaggi on-line o le email coscienti che domani ci rivedremo per una trasmissione.

11Radio, fortunatamente, non è l’unico esperimento di comunicazione condivisa e aperta su internet, ma è il primo mezzo di comunicazione che prevede una partecipazione attiva attraverso un confronto reale fra le persone.
Con l’aiuto di tutti i cittadini costruiremo le 11 postazioni del network per ridare alla comunicazione il suo ruolo centrale di aggregatore sociale e riempiremo il palinsesto con la voce della gente.

Ascoltateci e Partecipate.

11RADIO è un progetto partecipato che associazione Tutti Per Volta, l’Assessorato alle Politiche Sociali del Municipio 11 di Roma, la Provincia di Roma, 180 Amici, Progetto Laboratorio Onlus, CESV, SPES e tante altre realtà stanno costruendo con le associazioni e i cittadini del territorio.

Dopo Radio Zat – Zona Aperta al Traffico (network web-radiofonico dei centri aggregativi giovanili dei Castelli Romani  che raccoglie in rete i centri giovanili di Frascati, Monte Porzio Catone, Rocca di Papa, Colonna, Rocca Priora e Grottaferrata) e Radio Fuori Onda (la web radio gestita dagli utenti dei servizi di salute mentale dell’XI Municipio), 11RADIO è un nuovo progetto di comunicazione sociale che prevede la presenza di diverse postazioni radiofoniche sul territorio del Municipio 11.

Ogni postazione avrà una propria redazione e da ogni postazione i cittadini, i ragazzi, gli anziani e le associazioni del territorio potranno intervenire e proporre contenuti per la costruzione di un palinsesto condiviso.

Gennaio 2012 è la data ufficiale di inizio trasmissioni, mentre, fino a Dicembre 2011, sono previsti incontri di confronto e formazione con cittadini, associazioni, operatori, istituzioni per costruire il network, cuore del progetto.

Tutti Per Volta è un’associazione che promuove l’uso dei mezzi di comunicazione per scopi socialmente utili come la diffusione di strumenti critici per la salvaguardia dei minori e degli adulti dalla manipolazione mediatica e l’uso consapevole e terapeutico della comunicazione multimediale.

L’obiettivo è creare reti comunicative che coinvolgano realtà diverse attraverso lo sviluppo di mezzi e attività di comunicazione, informazione, editoriali e radiotelevisive, espressione delle esperienze e delle iniziative comunitarie sul territorio. Promuovere, quindi, l’uso dei mezzi di comunicazione come strumento aggregativo di scambio interculturale, approfondimento e arricchimento, conoscenza tra le persone e i territori.

Tutti Per Volta organizza progetti di formazione per operatori della relazione di aiuto ed enti pubblici e privati e propone attività di promozione del benessere e prevenzione del disagio rivolte alle scuole ed alle agenzie educative del territorio nazionale.

Sito del progetto: www.undiciradio.it

Ad appena due settimane di palinsesto siamo felici di potervi presentare alcune trasmissioni che potrete ascoltare nella nostra Radio:


COMICS NOISE:  Genere: Fumetti, Durata: 1h, Programmazione: Mercoledì 17.00-18.00, Conduttore: Renato Umberto Ruffino, Elisa Carifi, Pierpaolo Pasquini.
CREATIVE LABS: Genere: Musica,  Durata: 1h, Programmazione: Lunedì 19.00-20.00, Conduttore: Fabio D’Orazi e Chiara Gelfo.
FINESTRA INFORMATIVA:  Genere: Notiziario,  Durata: 10min, Programmazione: Martedì, Giovedì e Sabato 17.50-18.00, Conduttore: Germana Grasso.
GARBATELLANDIA:  Genere: Fiabesco,  Durata: 15min, Programmazione: Domenica 11.00-11.15, Conduttore: Mirella Arcidiacono (Fata Garbatella & Ranocchio Garbatellocchio).
LO SCRICCHIOLIO DELL’ECONOMIA: , Genere: Economia,  Durata: 30min, Programmazione: Mercoledì 19.00-19.30, Conduttore: Floriana Mariani, Andrea Bruni.
UNDICESIMO PALCO:  Genere: Spettacolo, Durata: 1h, Programmazione: Lunedì 18.00-19.00, Conduttore: Sasà Russo.

E tante altre in via di realizzazione.

Potrete inoltre intervenire durante le dirette telefonando allo 06 99924907 e/o accedendo alla nostra chat sul sito di 11Radio (undici radio.it) e dire la vostra opinione perché 11Radio è il posto dove tutti coloro che vogliono comunicare hanno uno spazio, noi non vogliamo veicolare la comunicazione, piuttosto renderla libera, comune e disponibile. Pochissime regole da rispettare e sono l’avere educazione, essere disponibili al dialogo (qui tutte le idee sono accettate purché non siano razziste o producano danni al prossimo).
Tutte le redazioni ringraziano le persone che già da ora partecipano a questo progetto comunicativo, chi ci ascolta, chi lavora per noi, chiunque ci ospiti ed invitano chiunque abbia un progetto sia associativo che individuale a contattarci su questo sito (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) o meglio ancora a venirci a trovare nelle nostre postazioni i giorni a disposizione per tutti voi.

Altre info sul palinsesto su

http://www.comicsblog.it/post/14533/comics-noise-una-radio-per-tutti-gli-amanti-del-buon-fumetto

'N'IDEA 'NDA' CAPOCCIA

19.maggio.2013 - Franco stava davanti a ‘o specchio e se pettinava li pochi capelli che jereno rimasti.
«Me sa che je tocca», disse a voce arta. «Je tocca de che?», je chiese Brunella, ‘a moje.

'A SIGNORINA ROSALBA

‘A SIGNORINA ROSALBA

15 aprile 2013


De matina presto ‘a Signorina Rosalba oprì l’occhi e guardo’ l’orloggio: ‘e otto e mezza.
Decise de resta’ ancora ‘n po’ sotto ‘e pezze. Ma a la fine se decise. S’arzo’. E se preparò pè
sortì. Nata e cresciuta a la Garbante, a 52 anni nun era bruttaccia…anzi. Ber viso. Bell’occhi.
Belli capelli. E puro er resto, scegnenno in basso, nun era pè gnente male…’A Signorina nun
aveva mai fatto ‘n cazzo! Mai lavorato ‘n vita sua! Fija unica, er padre l’aveva lassata ricca.
Er padre, prima de morì, j’aveva comprato ‘na Villetta a la Garbatella, affacciata su via C.Colombo,
andove lei abbita. Er padre j’aveva comprato puro diversi appartamenti che, cor reddito
de l’affitti, ‘a facesse vive benissimo senza l’assillo de lavora’. Ciaveva pochi amichi e poca voja
de vedelli. Raramente ‘n cinema, da sola e tanta Tv. Quarche rara telefonata ma puro
controvoja. Aveva preso du lauree. Leggeva mòrto! Inzomma: ‘na vita regolare e senza rotture.
Annava avanti cosi’ da anni e penzava puro de morì così. E l’ommini? Nun era tanto interessata.
E pè ’a verità nemmeno l’ommini pè lei. Annò ‘n bagno se lego’ li capelli, nun se trucco’
come sempre e sortì p’annà a fa ‘n po’ de spesa ar mercato de Circonvallazzione Ostiense.
Compro’ poi ‘n giornale e rianno’ verso casa. Mentre che camminava je scivolo’ er giornale pè
tera. Un Signore che passava s’inchino’ e je lo riccorse. Era uno piu’ grande de lei, ma giovanile.
Cor capello brizzolato che fa tanto fascino. Lei ’o guardo’ furastica. «le era caduto, Signora»
disse lui delicatamente. «Grazzie. Ma mica so cosi’ vecchia da nun potemme inchina’». Poi girò
li tacchi 12 e se n’anno’! E penzo’ “ecchene n’artro che cerca rogna. Come n’omo te vede da
sola penza subbito che hai bisogno “d’aiuto”. Aho! Ma chi te l’ha chiesto! Pero’ è bello, garbato
e gentile…”. Inzomma: ‘a Signorina Rosalba era rimasta corpita. E quanno che l’ha portata a
letto p‘a prima vorta, ha penzato che j’aveva fatto fa’ e prova’ cose che nun avrebbe mai creso
che esistessero. Era contenta! Era contenta de esse sua, de nun ave’ più l’idea de chi fosse lei.
Aspettava che lui la chiamasse. Che l’annasse a trova’. Nun dormiva più, nun viveva più, nun
faceva più ‘n cazzo. ‘A vita girava ‘ntorno a lui. A Oreste! Quanno che lui je parlò de li probblemi
economici che ciaveva, lei se offrì de venne ‘n’appartamento, così da potello aiutà a tenè ‘n
piedi ‘a sua attività. E vennette! Lei penzava puro dè sposallo, d’avè un fijo cò lui e magara
d’invecchià inzieme a lui. E lui la faceva contenta quanno che je diceva: ”si amore mio. Tu sei
l’amore de la vita mia. Vedrai. Staremo insieme. Sempre insieme!”. Lui nun annava spesso da
lei. Stava sempre fori Roma pè lavoro. Nun dormiva mai da lei. Nun se faceva vivo pè lunghi
periodi de tempo. E lei, ‘a Signorina Rosalba, ce soffriva. Ma strigneva li denti perché era finarmente
felice. E si nun fosse stato pè quela telefenata arivata su ‘o smartefone de Oreste,
mentre lui faceva ‘a doccia. E si nun fosse pè quer viso de donna comparso su ‘o schermo d’o
smartefone, che lei avrebbe voluto ignorà ma che poi a la fine invece aveva risposto…si nun
fosse che quela apparsa sur cellulare avesse detto: “Oreste. Tesoro. Dove sei? Ti ricordi che
oggi dobbiamo portare i bambini da tua Madre? Per favore. Ci puoi pensare tu?”. Si nun fosse
che a la Signorina Rosalba era crollato er monno addosso! Si nun fosse che…
doppo ‘a spesa ar mercato tornò a casa ed era piuttosto incazzata! Je ce rodeva tanto che,
margrado tutto, penzava sempre a lui. Margrado ormai fosse passato tanto tempo.
Parecchio tempo! Ma sperava dè nun penzacce più e nun ammalasse magara dè depressione!
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Svotò ‘e buste d’a spesa. Sistemò ‘a bottija der latte in frigo. La verdura ‘nda vaschetta sua.
Chiuse er frigo. Oprì er surgelatore. Un surgelatore piccolo, piccolo, a pozzetto, che aveva fatto
‘nfilà in uno spazietto d’a cucina. Aveva comprato dù buste da 1 chilo l’una de carciofoli surgelati
e voleva sbrigasse prima che se scongelassero. Solo che nun c’entraveno e dovette spostà
de lato ‘a sacchetta cò ‘a testa de Oreste drento, pe potelli sistemà bene e senza rovinalli…
Alvaro Cardarelli

'A FARMACISTA ROMANISTA(SECONDA)

‘A FARMACISTA ROMANISTA INTEGRALISTA (l’ho conosciuta puro io!!!)

Er primo settembre der 2009, avevo scritto der racconto dè Carletto su ‘a faccenna dè ‘a Farmacista Romanista Integralista e avevo detto che:”tutti i personaggi e i loro nomi erano veri, vivi e veggeti. E che solo dè ‘a Farmacista, Carlo non m’aveva saputo di er nome. Avevo puro scritto che Carlo “m’aveva raccontato questa cosa “vera”, dela quale, personarmente, avevo verificato er tutto!

Er tempo è passato e non ho potuto più aggiunge gnente ar racconto che me fece Carlo. Per esempio: nun ho potuto scrive che da quer giorno ‘a Farmacia dè Carlo è diventata puro ‘a mia. Ero curioso e mòrto preso da ‘a storia dè Carlo che ho cominciato a frequentà stà Farmacia e, in particolare a chiede ‘e medicine a la Farmacista Romanista. Che se chiama Roberta (adesso conosco er nome!). ‘A Dottoressa Roberta è sempre quela descritta da Carlo:” ‘na Dottoressa, seriosa e che pare stà tutta su’ e’ sue. E’ ‘na bella Signora che fà er su lavoro bene e seriamente”. Così me ne parlò Carletto, ma adesso nè posso parlà io cò cognizzione dè causa. Anzi: racconto er primo ‘mpatto tra me e ‘a Signora: vado cò ‘na ricetta, me dà ‘e medicine e me chiede ‘a Tessera Sanitaria. Io, ‘nvece, je metto sotto ar naso ‘a tessera d’a Lazzio. ‘A Dottoressa, arza lentamente ò sguardo, me fissa e me dice: “che cos’è una provocazione? Si lei è laziale po’ pure farne a meno de farsi dare le medicine da me. Come vede c’è un’altra Dottoressa e può chiedere a lei!”. Io scoppio a ride e je dico: “Dottorè, io sò amico dè Carlo er Lazziale e volevo esse spiritoso!”  “Buono pure quello”, me fà. “Ma non potete farne a meno di portarmi ‘stà puzza’ da laziali qui?”. Ma questa è ‘a prima botta. Poi però, cor tempo, semo diventati amici. Ner senzo che se trattamo bbene. Come esseri civili (anche si sò sicuro che ‘a Dottoressa Roberta nun me considera ‘n’essere civile, ma solo un povero lazziale!). Ma c’è stato però ‘n grosso passo avanti. Io ho ‘mparato er suo nome e lei er mio. Me dice:“Alvaro, state messi proprio male!”. “E ciò sò Dottorè! Nun c’è mica bisogno che m‘ho ricorda puro Lei!”. “Si”, insiste, “ma se seguita così l’anno prossimo non giocate con la Roma ma con la Reggina, il Crotone e l’AlbinoLeffe! Ma parliamo seriamente: cosa ti occorre?”. “Ciò mar de testa, Dottorè! Me stà a divorà! Vorei ‘na scatola dè Arbapicin” E lei:“e la ricetta?”. “ ‘A ricetta dè che?” Chiedo. “Ci vuole la ricetta”. “E che mò ce vò ‘a ricetta per mar dè testa?” E lei con carma: “pè l’esseri normali si, ma pè te basta ‘n martello. Come a tutti li laziali! I normali medicamenti con voi lazziali non funzionano! Se non fossi una Farmacista e non tenessi alla mia Professione, ti darei una medicina che fa venire la dissenteria, er morbillo e l’eczema”.S’è capito mò che soggetto è stà Farmacista Romanista?

E doppo l’urtimo Derby, che si quarcuno nun ‘o sapesse, ‘a perzo ‘a Lazzio, sò  ito dè proposito a comprà ‘na quarsiasi cosa. Volevo senti che me diceva. E cò granne meravija m’ha detto: “Beh! Siete stati sfortunati!”. Io l’ho guardata bbene né l’occhi pè capì si aveva bevuto pè festeggià, o me stava a pià ‘n giro! E j’ho detto (dandoje der tu) “ ’A Robbè stà cosa t’ha potevi dà risparmià. Ma nun vedi che sò gonfio? Ma che fai, ‘nfili er deto ndà piaga e ciò giri puro drento?”. “No Alvaro. Non me lo permetterei mai! Tutto al più provo tanta pena per te, tua Moglie e Carlo!”. Mortacci, me sò detto! E’ mejo che me ne vado sinnò questa me manna ar manicomio, me manna! Ma ‘nfonno, ‘nfonno, devo da dì che Roberta è si ‘na Romanista Integralista, ma simpatica e come me disse Carlo:”ma che te devo da dì. Io ‘na romanista così simpatica me ’a sposerebbe subbito”. Magara Carlo aveva esaggerato, ma nun c’è dubbio che ‘a Dottoressa Roberta, in quarche modo ariconcilia cor tifo. Si, è vero, me sfotte, ma mentre ‘o fà, me soride cò ‘n soriso bbono pieno…dè  tanta cattiveria! Pè er resto er circondario è rimasto ò stesso dè quelo descritto da Carletto: c’è ‘a Fiorara, ‘a bella Tiziana cò li gelati proprio bboni, er Tabbaccaro, er Giornalaro Lazziale amico dè Carlo (e mò puro mio!) “Pracash” (quelo nero che è più nero dè ‘na penna Bic nera), cò Anuscia, ’a moje color cioccolatino ar latte e er Supermercato. ‘Nzomma: si nun fusse che ‘a Dottoressa Roberta è Romanista (e puro integralista), er posto nun sarebbe pè gnente male! Ma nun se po’ avè tutto d’a vita! E io, Lazziale, qui da stè parti ciò veramente pochino…

 

Alvaro Cardarelli

'A FARMACISTA ROMANISTA(PRIMA)

 

‘A FARMACISTA ROMANISTA INTEGRALISTA

Avvertenza: tutti i personaggi e i loro nomi sono veri, vivi e vegeti.

Solo della Farmacista, Carlo non m’ha saputo ancora fornire il nome…

Carlo, detto “Carletto” è mio amico da sempre. Abbiamo  più o meno  la stessa età.

Carletto è un Garbatellese  Doc degli Alberghi che recentemente si è dovuto spostare alla Montagnola, ma stà sempre qui tra noi. Laziale verace, lui parla soltanto in Romanesco e m’ha raccontato questa cosa “vera” della quale,  personalmente, ho verificato appunto la veridicità!

Arvà, mi racconta Carlo, vicino a casa andò abbito adesso, ce sò tutti i servizi indispensabili a ‘n tiro dè schioppo.  C’è à Sora Maria ‘a fiorara, educata e gentile. ‘A bella Tiziana che cià li gelati proprio bboni e puro li cornetti e li tramezzini bboni. Er Tabbaccaro, er Supermercato e ’a Farmacia.

Già! ‘A Farmacia!

Io vado in quela Farmacia a spedì ‘e ricette da ‘n’annetto circa. E tutto sommato ce sarò entrato ‘na decina dè vorte. Ar banco, ortre all’antri, c’è ‘na Dottoressa, seriosa e che pare stà tutta su’ e’ sue. Nun è che è m’è parsa antipatica, capimese, no! E’ normalissima! E’ ‘na bella Signora che fà er suo lavoro bene e seriamente. Nun l’ho mai vista famme grossi sorisi, ma ha sempre risposto educatamente ar mio saluto. Solo un giorno m’ha parlato personarmente. A voce bassa, m’ha dato ‘n consijo da Farmacista, con morta delicatezza! Detto questo però, stà a sentì:                                                                 ero annato in Farmacia perché avevo bisogno dè medicine e come sò entrato, m’ha preso ‘n còrpo. Era pieno dè gente e ‘a fila, quella dè ‘a Dottoressa in particolare, arivava in fonno ‘a Farmacia.    Era ‘na fila dè circa tre metri. Giustamente sò annato verso ‘a fine dè ‘a coda pè metteme ‘n fila e chi te trovo? L’amichetto mio Pracasch (nun sò come se scrive ma sò che se dice così), nero che è più nero dè ‘na penna Bic nera. Lui è venuto a Roma da tanti anni e mò parla puro in Romanesco. S’è sposato cò ‘na nera, Anuscia (ciarisemo: nun sò come se scrive!). Anuscia è meno nera. E’ color cioccolatino ar latte. Bella e che cammina dritta come ‘na modella: dritta e ‘mpettita. Se dà er caso che l’amico mio “nero bic” è puro Lazziale. E se semo messi ‘a parlà d’a Lazzio. ‘Na Signora, in fila vicino a noi, s’è buttata n’der discorso perchè Lazziale puro lei. Ecchedechè, improvisamente, che ‘a Dottoressa seriosa, arza ‘a testa da ‘e medicine che stava a dà a ‘n Signore, me guarda da lontano, me indica cor deto indice e poi, come se usa a Roma, cò a mano destra messa a taijo, ‘a sbatteva sur parmo dè ‘a mano sinistra e, senza dì ‘na parola, ma cor gesto, me “diceva”: aho! Vedi d’annattene, smamma, dacce ‘n taijo che qui li Lazziali nun sò graditi!”.

E tu cosa hai fatto, domando io.

“Che ho fatto? Me so prima assicurato che ciavesse proprio cò me, e siccome era accusì, ho capito ar volo che voleva dì cò queli gesti e jo detto a voce arta:  a Dottorè, si crede me ne posso puro annà, ma tanto sò Lazziale e Lazziale resto.  E tutta ‘a Farmacia ‘a ride…”.

Va bene Carlè, gli ho detto, ma c’è poco da ridere! Ti ha praticamente cacciato!

“Si è vero, dice Carlo, ma io pè capì mejo fino a che punto ‘a Dottoressa volesse arivà, ce sò tornato giorni doppo e ‘a Dottoressa “seriosa” come m’ha visto ha preso ‘n giornale piegato ‘n quattro che ciaveva sur banco e, appena je sò arivato a tiro, m’ha cominciato a sventolà sur viso. E mentre che me sventolava, con morta dorcezza e gentilezza e a voce bassa, m’ha detto: “sà, è solo per cattivo odore dè voi Lazziali”.

Carlo, dico io, se non fosse che si tratta di un fatto di tifo sportivo e quindi anche simpatico, ci sarebbe da arrabbiarsi un po’! “Ma và, fa Carletto, ma che te devo da dì. Io ‘na romanista così simpatica m‘a sposerebbe subbito. O quanto meno me ce fidanzerebbe. Ma me sa tanto che lei, ‘a bella e simpatica Farmacista romanista (co ‘a “ere” minuscola), nun sarebbe d’accordo.

Nemmeno si me presento doppo che me sò tirato addosso ‘na boccia intera der profumo “de chi nun deve da chiede mai…”.  Io sò convinto che lei, ‘a Farmacista romanista integralista, “l’odore” der Lazziale che me porto appresso, ‘o sentirebbe ‘o stesso…

 

Alvaro Cardarelli

'A DIETA

‘A DIETA                                                                                      17 Settembre 2012


Raffaele ciaveva ’a fissa d’a dieta. Annava aripetenno a la moje che puro lei se doveva
mette a dieta. «Perde peso nun vordì sortanto diventà più snelli e più belli, come dice ’a
pubbricità, ma vordì puro salute, ’a protezzione der core, er fiato. Ridure ‘e calorie vordì
puro riavecce n’ pò de giovinezza. Inzomma se dovemo mette a dieta tutti e due!»
Giusy j’aveva sempre risposto: «io me renno conto che se dovrebbe dimagri, ma te più de
‘na vorta m’hai voluto fà intenne che vòi somijà a n’ Attore famoso. Ma a me nun me ne
frega gnente dè somijà a ‘n’ Attrice famosa. Io ‘o farei solo pè me e basta!»
«Ma io mica t’ho detto che devi dà somijà a Sciarostone. Quela fà ‘i firme!
E nemmanco io a Giorgiocluuni. Quelo è bello de suo e io come faccio a somija a lui!»
«Si vabbè. Ho capito! Io sò dura de comprendonio ma quanno ho capito, ho capito. E ho
capito che tocca fa ‘a dieta! Eppoi nun cià faccio più cò te. Stò quasi a la disperazione!
E che cazzo! Tutti li giorni a stessa storia. A dieta, a dieta, a dieta! E famo stà cazzo de
dieta e famola finita!». «Okkey, fà Raffaele, domani vado a parlà cor Dietologo dè Marisa “a
gialla”, che l’ho vista e ha perzo ‘n’ sacco de chili in poco tempo! Tra l’artro er Dietelogo è
d’a Garbatella e perciò ce stà puro vicino a casa». «Aho, fa Giusy, ma mò chi è “‘a gialla”?»
Cò l’aria ‘n pò gelosetta! «Marisa ‘a gialla? Chi è? Ma è Marisa “‘a cinese” detta puro “‘a
gialla”. ‘A sorella der “cinese”! Si. Vittorio “er pechino…”» «Ma si “er pechino” è morto!»
«E sì che è morto ma ‘a sorella no!» «Aho. Annamo avanti sinnò ‘na famo finita pè mo!
Allora: vai da stò Dietologo? E sarà bene che ce vengo puro io. O no?»
«Si certo che ce venghi puro te. E che ‘a dieta ‘a faccio da solo? E che magnamo uno tanto
e l’artra gnente?» Er Dietologo je fece ‘n sacco de domanne e dopo ‘n’elettrocadiogramma
e richieste de analisi tipo: colesterolo, trigligeridi e artro, je diede a dieta a base de:
- verdure cotte e scondite, poco pane e poca pasta. Riso in bianco. Pesce alla grija o
bollito.Tanta frutta e tanta acqua. Poco vino. No a patate fritte e dorci ecc.
Inzomma: da moriammazzati pè chi s’è sempre sparato belli piatti dè Rigatoni cò ‘a pajata,
Carbonara, Bistecche da mezzo chilo e mezzi litri de vino a testa sia a pranzo che a cena.
Doppo ‘na mesata faceveno schifo a guardalli tutti e due. E chi l’incontrava je ripeteva ‘a
stessa musica: ‹Dio mio. Sete dimagriti troppo. Tu a Giu eri mejo prima. Hai perso e
magnifiche curve che ciai sempre avuto e tu Raffaè pari n’vecchio rincojonito›.
I due incassaveno “i complimenti” zitti e boni, ma ereno tristi! Della serie:”cornuti e
mazziati!” Passa quarche artro giorno e Giusy dice: «A Raffaè vado a fa ‘n pò de spesetta.
Torno presto» Quanno che ritorna, ‘a scena che trova è questa che v’aricconno io:
Giusy opre a porta dè casa cò ‘n carello andò c’era ogni ben dè Dio e soprattutto contrario
a ogni regola de dieta. Entranno vede Raffaele che stà a cucinà.
«Che cucini Raffaè?» domanna. E Lui: «cosette…du bucatini a la matriciana. ‘N fritto misto
cò broccoli, zucchine, filetti dè baccalà, patate e…»
«Fermete, je fa Giusy. Ho capito tutto. Anzi te domanno: “sbajo o avemo rotto a dieta?»
E Raffaele: «no! Datosi che doppo esco pe vedemme cò l’Amichi a Piazza Biffi vicino ar
ponticello medievale e famo de sicuro ‘n pò tardi, me stò a preparà ‘no spezzafame e cò
l’occasione l’ho preparato puro pè te».
I due se diedero ‘na guardataccia, poi scoppiorno a ride come dù matti. “Addio dieta!”
dissero quasi ‘n coro.
«Mejo sti spezzafame» disse soridenno Raffaele…


Alvaro Cardarelli

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