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RICORDO DI CARLO LIZZANI ALLA GARBATELLA

 

Ricordo di Carlo Lizzani

Ad un mese dalla tragica morte di Carlo Lizzani, l’associazione culturale “Cara Garbatella” organizza martedì 5 novembre alle ore 18,00, nella storica sede della “Villetta”di via Passino 26, una celebrazione per ricordare la figura dell’ultimo regista del neorealismo italiano, un intellettuale, documentarista e scrittore, che fu anche un combattente della Resistenza romana nei Gap centrali.
All’iniziativa saranno presenti il figlio Francesco, il regista Giuliano Montaldo, il giornalista Enzo Natta, il prof.Marco Maria Gazzano, docente di Cinema all’Università Roma 3 e Franco Mariotti, del sindacato giornalisti cinematografici.
Al dibattito con gli ospiti seguirà una cena e la proiezione di “Achtung Banditi”, il primo film di Carlo Lizzani prodotto nel 1951 grazie ad una sottoscrizione popolare.


Alla Villetta della Garbatella

RICCARDO BOTTONI TEAMBOXE ROMA11

 

(AGENPARL) - Roma, 03 nov - "Dopo i primi due titoli italiani di pugilato femminile conquistati da Sabrina Marconi e da Altea Ciminiello arriva la terza affermazione per la Team Boxe Roma XI: Riccardo Bottoni è diventato campione italiano nella categoria 48 Kg" . Lo dichiara Andrea Catarci, Presidente del Municipio Roma XI “Come le altre due campionesse è cresciuto sportivamente alla palestra popolare della Montagnola, nata e consolidata grazie agli sforzi degli instancabili Italo Mattioli e Luigi Ascani. E non è ancora finita. Tra qualche settimana cercheranno di conquistare il titolo italiano anche Mattia Faraoni (categoria 69kg), Guido Vianello (categoria oltre 91 Kg ) e Luca Puleo (categoria 64 kg.). In tantissimi, del territorio e non, frequentano uno spazio che mantiene tariffe accessibili ed accoglie, significativamente in forma gratuita, numerosi giovani con difficoltà, ricoprendo una preziosa e insostituibile funzione sociale per i nostri quartieri. Da tre anni la Team Boxe si classifica ai primi posti regionali per risultati ed ai vertici delle graduatorie nazionali" conclude Catarci.

RECITAL IN DIFESA DEL CTO GARBATELLA

Recital per il CTO. In difesa della sanità pubblica

Garbatella. Ore 18, Auditorium CTO Via S. Nemesio 21


ROMA - Mercoledì 16 Gennaio giornata di mobilitazione difesa della sanità pubblica e del CTO di Garbatella.
Parteciperanno Erri De Luca, il Collettivo teatrale “Pedigri”, Michele Baronio, Carmen Iovine, Tamara Bartolini, Emilio Stella, Voci nel Deserto, Elio Germano,  Adriano Bono,  Ulderico Pesce.
“La rete sociale dell’XI Municipio e l’Assemblea Permanente del CTO organizzano un’iniziativa pubblica presso l’auditorium dell’Ospedale CTO. Lo facciamo perché l’ospedale del nostro territorio è a rischio chiusura, come molti altri in tutta Roma; infatti la devastazione della sanità pubblica, il saccheggio dei suoi fondi e la riduzione a terreno per fare soldi ha dato i suoi frutti: chiusura di uno degli ospedali storici e totalmente pubblici della nostra città. Si preannuncia l’ennesima sottrazione di servizi, garanzie e diritti. Per questo abbiamo pensato ad un’iniziativa pubblica che unisca interventi artistici al racconto di quello che accade. Perché riguarda tutti/e  perché vorremo vedere invece tutelato questo ospedale, come gli altri, perché rappresenta la tutela della nostra salute in questo territorio, perché rappresenta il posto di lavoro di decine di operatori sanitari, perché rappresenta un diritto che non si può o vogliamo comprare, ma che deve essere garantito. Come altri beni e servizi vogliamo che siano cosa pubblica, con una gestione aperta all’intelligenze e alle relazioni del territorio, consapevoli di come siano una ricchezza sociale per tutti/e noi e, per questo, le vogliamo tenere lontane dai tagli per pagare i debiti fatti per speculare e fare profitti”.

RASCEL CANTA RASCEL

28 Ottobre 2011
Rascel canta Rascel
Tipologia: Concerto

Spettacolo nell'ambito di Roma in Scena

Con lo spettacolo “Rascel canta Rascel”, interpretato dal figlio Cesare Rascel, rivivono sul palcoscenico famosi sketch e numeri musicali, e saranno riproposte canzoni come “Romantica”, “Te voglio bene tanto tanto”, “E’ arrivata la bufera’ e la splendida “Arrivederci Roma”. Durante lo show, tra una pausa e l’altra sono anche proiettati dei preziosi contributi video. E così lo spettacolo diventa l’occasione non solo per riscoprire Rascel, ma anche un pezzo d’Italia televisiva che non c’è più.

Renato Rascel, (1912- 1991) è stato uno dei monumenti del teatro leggero italiano. Nella sua lunghissima carriera, ha spaziato dall’avanspettacolo alla rivista, dalla commedia musicale, all’intrattenimento televisivo e radiofonico, coprendo in pratica tutti gli spazi che lo spettacolo ha mutevolmente occupato nell’arco di quasi un secolo.
All’estero, poi, è considerato uno degli artisti italiani di maggior rilievo.

A cura dell’Associazione Passaggio a Nord Est Onlus

Orario

ore 21.00
La biglietteria apre mezz'ora prima dell'inizio dello spettacolo

Biglietto d'ingresso

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili
Prenotazione consigliata allo 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00

Gratuito
Informazioni

060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00
Prenotazione consigliata

RAJ ALLA STRADA GARBATELLA

“La Strada in Jazz”: nuove atmosfere jazz con il trio Rabbia-Alulli-Jasevoli

Nuove atmosfere jazz nello storico quartiere romano Garbatella con la seconda edizione della rassegna LA STRADA IN JAZZ presso il centro sociale LA STRADA: giovedì 3 maggio alle ore 22, il RAJ TRIO – Antonio Jasevoli (chitarra), Michele Rabbia (batteria) e Marcello Allulli (sax) – torna a presentare nella Capitale l’album omonimo inciso nel 2010 con l’etichetta Parco della Musica Records, esplorando e promuovendo un luogo non convenzionale dove vivere esperienze multiartistiche e incontrare i musicisti di punta dell’attuale panorama jazzistico italiano.
I tre componenti del trio, dotati di caratteristiche forti e allo stesso tempo molto divergenti, si incontrano in un terreno comune, nel quale le peculiarità personali si intrecciano grazie al comune utilizzo dell'elettronica, elemento fondante di questo progetto.
Appuntamento al CSOA LA STRADA di Via Passino 24: dalle ore 18 aperitivi “Blue Note” in vinile, reading, video e mostre di pittura.

QUATTRO COPPIE SU DIECI...

Quattro coppie su dieci dicheno addio ar sesso


“Arvà”. Me dice Franco “er Pacoccia”. “Me sò vergognato come ‘n ladro! Perchéèè? Perché ho
letto su li giornali che er maschio latino è finito! Nun c’è più! A Roma poi puro peggio! Pare che
li studiosi hanno fatto ‘na statistica, andove se dice che su circa 400 Cartelle Criniche dè
pazienti, tra li 17 e li 70 anni, s’è scoperto, inzomma…nun sò manco come dittelo, che a letto
stì maschi sò ‘na risata o addirittura nun sò gnente! Ma nun ce posso arivà a crede! Pare puro,
da ‘o stesso studio, che 4 coppie su 10 hanno ammollato li rapporti sessuali. Ma andò vivemo!
Ma poi, tanto pè peggiorà ‘a situazione, ma ce lo sai che semo solo li terzi ner monno? Avemio
preso ‘a medaja dè bronzo dopo li Brasiliani e li Spagnoli! Ma poi, a parte ‘e coppie che è già
grave. Quello che m’ha ‘mbufalito è che la maggioranza sò li maschi che sò li corpevoli più
corpevoli de stò fatto rognoso! Ommini dè 20/50 anni che scappeno davanti a ‘na bella
sgnacchera! Ma poi c’è sò de le cose che nun me quadreno…per esempio: arcuni maschi
fanno sesso solo si ce stanno ‘cose turche’ tipo li travestimenti, oppuro: si se ponno dì ‘n po’
dè parolacce prima ‘der fatto’…eppoi, se fanno li firmati cò li telefonini e li metteno su
Youtubbe! Poi li rivedeno pè eccitasse”. Provo a dì:“’a Pacò posso parlà? Pari er Tevere ‘n
piena! Chiudi ‘n’attimo ‘a bocca che sinnò te se geleno li denti. Allora. Domanna: ma a te dè
tutto questo che te frega?”. “A me? A me Romano e Garbatellese? A me me frega eccome! Me
frega perchè me vergogno! Io che me sò sentito maschio pè ‘na vita e me ce sento ancora!
Arvà. Quanno che noi due e l’amichi nostri ciavevamo 18/20 anni, nun è che ‘e donne ‘e
rimediavamo facirmente! Ma vattene, va! Nun ce usciveno cò noi! Pè fortuna ner gruppo nostro
c’era Fausto er pelato, t’ho ricordi Arva? L’amico che era ‘n po’ più granne de noi che, si
t’aricordi, lavorava drento a ‘n grosso Arbergo a via Veneto e sapeva tre lingue + l’Itagliano.
Noi annavamo dè fora all’Arbergo andò lavorava e quanno lui ce faceva ‘n segno, tutti inzieme
aspettavamo li purmann che uscivano e portaveno ‘e ‘strengia’, come se dice? ‘E ‘strenger’…
‘e straniere inzomma, a Funtan dè Trevi, ar Colosseo ecc. E noi j’annavamo appresso cò ‘e
vespette e le lambrette. E le strengia cò noi ce veniveno perché ce consideraveno “maschi
latini”; cioè “gajardi e tosti”. Cò noi veniveno ‘a pomicià dapertutto. E mò devo da legge che li
maschi romani sò abbioccati, stanchi…sò depressi…sò sfiniti! ‘A verità è che sò mezzecartucce
sò! Ma vaffanculo và! Ma dè che aho? Io mannaggia…è mejo che me stò zitto è mejo, che
a me stè cose me fanno venì ‘e fregne!”. “A Pacò. Ma sò cambiati li tempi…c’hai detto ‘n’attimo
fa? Hai detto ‘che cò noi ce venivano perché ce consideravano maschi latini’. O no? Adesso,
Pacò, sò puro ’e femmine che danno ‘a caccia a li maschi. E femmine sò diventate più
aggressive. E’ finito er tempo dè ‘o ma dai o scegni’. Mo è a te, che si nun te dai da fa, te
fanno scegne. Rennete conto. Stamo ner 2012 mica ner 1955! Penza Pacò. Tu esci. Vedi ‘na
bella gnocca e je fai “a bella pupa che fai stasera? Sei libbera? Volemo annà a ballà? Volemo
annà ar Cinema?”. Quela se gira e te dice: “aho! Ma nun ciai mejo da propone? Ma nun te
tira? Ma Mamma nun t’ha detto gnente? Ma tu Madre nun t’ha spiegato ancora si come se fà?
E svejete! Te lò domanno io: aho! Che fai stasera? Dormi? O sei rincojonito? Ce fai o ce sei?
Sei stupido de tuo o hai studiato pè diventa stupido così?”. E a la fine te dicheno puro: “si me
dichi de sciacquà a sella che stasera se cavarca forse s’encontramo! Sinnò mica ciò tempo da
perde cò te!” A Pacò, mica je poi chiede che fai stasera? Annamo ar Cinema? Te considereno
antico! Queste parleno ‘n linguaggio puro difficile! Tipo: “io vivo interfacciata pè interaggì cò te
e approcciatte. Vòi fa cò me n’esterna?”. Eppoi a Pacò, dimesela tutta. Ciavemo n’età! Si
ancora t’aricordi l’anni ’50 e le ‘strengia’, sei arivato! E noi due semo arivati! Si. Quarche tarda
‘a rimediamo sempre. Ma tutto lì! Ma che te metti a chiede ‘che fai stasera!’. A Pacò, je
dovressi da chiede: “aho ce l’hai appresso er Viagra? Che io m’ò sò scordato a casa…”.


Alvaro Cardarelli

QUANNO CHE UNO E’ EDUCATO…

QUANNO CHE UNO E’ EDUCATO…

Urtimamente andò abbito io, ‘e cose nder Palazzo nun vanno più bbene.

‘A situazzione è diventata ‘n po’ critica. ‘E scale cianno parecchi scalini che cò li tanti anni se sò arrotonnati e sò diventati pericolosi, tanto è vero che quarche inquilino è scivolato facennose puro male e manco poco. Er portone, magari s’encastra, ma nun se opre e nun se chiude facirmente. Nun parlamo poi dè li terazzi pè stenne li panni e dè li “spazi condominiali”, come li chiama er “padrone dè casa”. Io abbito in quela casa da sempre e noi inquilini semo sempre li stessi. Magari, quarcuno è er fijo dè ‘n’ Amico che nun c’è più, ma semo sempre noi. Inzomma: arivati quasi a ‘o stremo, m’è stato chiesto dè scrive ar padrone dè casa. “Sai”, m’hanno detto ‘n par d’amichi coi quali ho giocato da regazzino, “tu ciai ‘a penna facile e educata. Fallo te dè scrive!”. Evvabbè. Presa carta e penna (aho! Nun sò mica così aretrato! Ciò er computere io, ciò!) ho buttato giù ‘na specie dè bozza cò l’intento dè mijoralla poi:  “Egregio Geometra, Responsabile dei Lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria -Roma-. Noi semo 14 Famije che abbiteno ar Civico…ar Lotto…dè ‘a Garbatella. Te scrivo perché tu sappia che ‘a parte Amministrativa dè andò lavori te, è sempre pronta a chiedece li sòrdi, dè sollecitacce a pagà li bollettini mensili, a dacce er sardo mò dè questo e mò de quelo. Insomma, tutti voi, compreso te, me ricordate ‘a barzelletta dè Proietti che, da Avvocato, sfojanno ‘e carte, diceva ar cliente: “qui se li famo, qui te se fanno, qui te se fanno e qui se li famo”. A ‘n certo punto er cliente chiede:”Avvocà. Ma com’è che quanno vabbene se li famo in due e quanno và male me se fanno solo a me?”. Ecco. Te ce riconosci né ‘a parte dè l‘Avvocato? Qui stamo peggio dè li barboni, stamo! E sò mesi e mesi che reclamamo! Dè che? Me domanni dè che’?

Allora: ‘A sera entrati a spinte ‘n der portone, nun ce se vede ‘n cazzo perché manca ‘a luce pè ‘e scale. Pè andovinà ‘a toppa dè ‘a seratura dè casa, tocca accenne ‘n’accennino. Chi nun fuma se porta appresso li prosperi, si nun adirittura ‘na cannela. ‘Na vorta drento casa se dovemo aricordà dè svotà ‘a bacinella cò l’acqua che quarcuno tiè sotto ar soffitto che sgocciola. A quarcheduno, dar cesso der piano dè sopra je piove dè tutto e je tocca pregà l’amico che abbita ar piano dè sopra dè fà ‘a pipì e a pupù quanno stà a casa puro lui, che così po’ ‘ntervenì a bloccà a robba che j’ariva! Ma visto che ce semo, me dovressi puro dà spiegà perché si venimo a reclamà noi maschi der palazzo nun ce fai ‘nber cazzo (hai notato ‘o splendore d‘a rima?) e si ‘nvece mannamo quarche moje te movi abbastanza…boh? T’ho scritto abbastanza e no tanto. No perché si è accusì che funziona, pè avè tanto, te mannamo quarche bella excort ar posto dè ‘e nostre moji…te vojio puro precisà che sò stato pregato dè scrive io perché mòrto democratico. Difatti avrai notato l’eleganza e er bon ton cor quale t’ho scritto. Si perché l’antri amichi so ‘n po’ rozzi e quanno je rode er coso diventeno ‘gnoranti. T’ho precisato puro questo perché loro, li mii coinquilini, si s’encazzeno sò “augelli senza zucchero”. Inzomma. Hai capito. In francese se direbbe “so pisoli amari! “. Perciò, sempre democraticamente come uso io: datte ‘na mossa che questi sò capaci dè dà ‘na svorta a la vita tua. Ner senzo che te fanno passà 'n mezzo a 'n’ incrocio de schiaffi che nun sai manco a chi devi da da' 'a precedenza.

Questi sò bboni a mettete ‘n bocca l’avanzi der Santo Natale e Capodanno. Majalino, patate  vecchie, vecchi cannelloni cò ‘a ricotta ormai acida, pezzi dè torone, pangiallo e artri avanzucci. Che poi te spigneno ‘n gola cò ‘n manico dè scopa. Sai com’è! Vabbè.Ne ‘a speranza dè esse stato chiaro e educato, mò te saluto. Ma ‘nzisto! Datte ‘na mossa! E’ per bbene dè tutti. Puro er tuo…

Ah. N’antro po’ me ne scordo! Er Geometra, Responsabile dei Lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria -Roma-, m’ha denunciato “per minacce”.

E’ propo vero. A stò monno più sei carino e educato e più ciarimetti!

MIA NOTA: le persone, i fatti, i luoghi, e le situazioni, sono di mia pura fantasia.

Alvaro Cardarelli

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