Anche se si ritiene superfluo, perché si confida nella giusta interpretazione che va data alle due righe che seguiranno, ricorrono il piacere e dovere di chiarire che il fine non è quello di fare apologia o di sciorinare esaltazione, bensì di descrive, molto umilmente e sinteticamente, una breve e semplice cronologia, una anamnesi del modesto percorso intrapreso e realizzato .
Si erano superate le difficoltà della crisi energetica per la chiusura del canale di Suez , che avevano fatto adottare delle misure restrittive con la circolazione delle targhe alterne del traffico infrasettimanale e con il totale divieto di quello domenicale. Ciò, comunque , stimolò ed incentivò soluzioni alternative , tra le quali il risveglio dell’ attività motoria .
Si abbandonò almeno da parte di molti l’ idea di doversi muovere esclusivamente con la macchina, di andare solo per svago a prendere il caffè ad Ostia. Si cominciò a capire che non era quello il modo di ritenersi sportivi , soltanto perché si indossava una tuta più che sportiva da abito elegante, con calzini e mocassini ed andare a comperare il Corriere dello Sport e dilungarsi con il capannello di amici, altrettanto allo stesso modo sportivi, in polemiche discussioni . Poi stare il pomeriggio con la radiolina incollata all’orecchio seguendo lo sviluppo ed i risultati delle partite di calcio.
Si cominciò a ravvedersi e capire che lo stereotipo dello sportivo era un’ altra cosa. Lo sport, qualunque esso sia , doveva essere praticato personalmente; cosa c’ era di più popolare, semplice, salutare , liberatorio, associativo, benefico se non il podismo ?
Correvano gli anni ’80. Nel quartiere già da tempo , si poteva notare qualcuno esercitare l’attività podistica, ma singolarmente e autonomamente. Alcuni si conoscevano personalmente ed erano già amici, altri si potevano ritenere , lo stesso , tali, almeno sportivamente , in quanto, spesso, ci si incontrava nelle varie manifestazioni a cui si partecipava .
Le federazioni , a quel tempo , in essere: FIDAL, FIASP, UISP, prendendo atto dello sviluppo ed incremento massiccio partecipativo all’atletica come sport di massa e popolare, cominciavano a darsi una ufficiale struttura e normativa per regolamentare l’attività sia a livello agonistico, che amatoriale .
Veniva sempre più ostacolata, anzi vietata per le manifestazioni ufficiali, l’iscrizione per la partecipazione con la denominazione “ indipendente“ ma si esigeva, la richiesta della tessera di appartenenza ad una società o gruppo sportivo con cui veniva dimostrato e garantito l’ adempimento ed il rispetto di tutti i requisiti richiesti dalla normativa nonché l’ idoneità , per potervi partecipare. In tal modo veniva a ricadere sulla società o gruppo sportivo ogni responsabilità. Soprattutto per ciò che attiene al rispetto dell’ ottemperanza alla normativa sanitaria, assicurativa, adeguata prestazione fisica e preparazione .
Il costume, stava subendo una trasformazione, stava cambiando, si stava evolvendo, emancipando, non si riteneva più tanto ridicolo esercitare l’ attività podistica , ossia , veder correre qualcuno in strada, non si sentivano più tanto frequenti quelle battute, quelle classiche frasi, che ricordiamo, con le quali si vedeva apostrofato uno che correva in strada :
“ a oh ! ce l’ hai una casa ? vattene a casa !” “dai che arrivi primo…“ “ ma chi te lo fa fare !!“ “ tel a casa che …….” Persino “ a scemo !! “ e molto altro di più, che, si omette, per discrezione, ma che ben conoscono e ricordano quelli di allora perché correndo si dovevano sentire ridicoli loro e non invece chi profferiva quelle esclamazioni ! . Poveri diavoli !
Fortunatamente questo cambiamento di cultura, ma soprattutto l’informazione al riguardo, cominciarono a dare i loro frutti incidendo notevolmente facendo assumere un altro volto, un altro aspetto al costume e alla società stessa .
Un ulteriore contributo all’ affermazione della validità dell’ attività podistica, veniva persino dal campo medico, che ne consigliava la pratica anche a soggetti affetti da alcune patologie cardiache, ovviamente nella giusta misura e con le dovute cautele .
In questo contesto che ad uno dei suddetti praticanti del quartiere venne l’ idea , nel 1982, di porre in essere ciò che aveva sempre sognato e desiderato, ossia formare una società o almeno , più semplicemente , un gruppo sportivo con vocazione podistica.
Lavorando con impegno ed incoraggiato dall’aver riscontrato il successo che aveva riscosso l’idea con l’ immediata adesione, in un primo momento, di un piccolo contingente, ma al quale , via via che la notizia si diffondeva, se ne univano sempre più altri, l’ idea della formazione del gruppo cominciava a prendere sempre più corpo .
L’ impegno si dimostrò subito, purtroppo, pesante e gravoso, ma la soddisfazione di veder nascere e crescere un’ organizzazione efficiente e utile per tutti gli appartenenti era tale da infondere la forza nel proseguire, anche se, purtroppo, ciò che inizialmente si pensava poter essere un gioco, hobby, uno svago , in effetti si dimostrava un vero e proprio lavoro.
Per un periodo le riunioni settimanali, per concertarci sull’ attività, ossia dove scegliere di andare a partecipare la domenica, comunicarci delle notizie o informazioni, avvenivano in strada. Per far nascere subito uno spirito di corpo, sentirsi uniti sotto lo stesso simbolo, si fece una maglietta, che ci dava una connotazione, un’ appartenenza, un riconoscimento tra noi e che ci distingueva dagli altri.
Nell’ 84 , il salto di qualità , dopo aver vissuto un periodo, anche se molto attivo, ma informale, nasce ufficialmente con tutti i criteri della regolarità il “ Gruppo Sportivo Arcobaleno-Roma “ con la giusta denominazione di “ G. S. Arcobaleno-Roma “ e con il proprio simbolo o logo che dir si voglia, che rappresenta un “segmento iridato di arcobaleno dal quale emerge una figura umana stilizzata nell’ atteggiamento di correre “ significando un’ ampia apertura all’ accoglienza di qualsiasi idea.
Il G. S. Arcobaleno-Roma ha il proprio Statuto, con atto notarile , il proprio Regolamento, la propria struttura corredata da organigramma e funzioni gramma, il proprio elenco di soci regolarmente registrati e tesserati, in regola con gli adempimenti sanitari e quant’ altro secondo le prescrizioni richieste dalle federazioni a cui veniva regolarmente affiliato.
Ha una prima sede, in seguito una successiva, per benevola e disinteressata concessione di due soci, dove poter svolgere, comodamente, le riunioni settimanali ; una sede, un proprio recapito.
Tutte le cariche venivano rappresentate e ricoperte; tutte le funzioni venivano attribuite, ma lo spirito della struttura non era da intendersi verticistico, ossia, piramidale bensì orizzontale.
In quanto la carica assunta o assegnata non stigmatizzava una posizione gerarchica, ma l’ adempimento di un lavoro che il soggetto svolge per libera scelta ed in funzione della propria disponibilità, competenza, esperienza. Tutti i soci risultano in condizione e posizione paritetica. Infatti il gruppo è tale in quanto si avvale indistintamente del contributo e collaborazione di ciascuno.
L’ attività che lo caratterizza, l’asse portante, per vocazione è il podismo a qualsiasi livello , con tutte le altre attività ad esso connesse, socio culturali, turistiche, conviviali, altro, sempre nella osservanza dell’ educazione del viver civile.
Non persegue finalità lucrative, rispetta qualsiasi fede politica o religiosa, che ciascuno si tiene in se e non ne faccia oggetto di commento o polemica. Non fa distinzioni di etnie, di estrazioni di ceti sociali o culturali, si deve solo avere un reciproco rispetto ed un comportamento deontologicamente sportivo .
Non è interessato ad una qualsiasi sponsorizzazione, che senz’ altro ne migliorerebbero le condizioni, bensì tiene fede allo spirito di indipendenza ed autonomia, peculiarità che lo caratterizzano, rifiutando qualsiasi condizionamento o ingerenza che possa in qualche modo inquinare il solo scopo ispirato al puro e semplice ideale sportivo .
Risulta esclusivamente auto gestito ed auto finanziato . Infatti a coloro che si avvicinavano per entrarne a far parte , chiedendo “ se mi iscrivo cosa date ? “ veniva risposto “ se ti iscrivi c’ è una quota che devi versare ! “ Infatti era difficile far capire che questo tipo di associazione rispondeva più ad una caratteristica famigliare, che altro. Si veniva a far parte di qualcosa che ci apparteneva e non una funzione da svolgere.
Proprio per il fatto di non avere una sponsorizzazione, la quota associativa alla quale poi il gruppo a secondo le disponibilità derivanti dalle manifestazioni che venivano organizzate relativamente alle iscrizioni, alle offerte da parte di chi poi vedeva comparire nella locandina un proprio spazio pubblicitario (che non era poi poco avendo la locandina una tiratura di oltre mille copie) ed altro che si recuperava durante l’anno con le partecipazioni, il gruppo provvedeva a fornire il corredo personalizzato del gruppo stesso; da prima una semplice maglietta, poi una borsa, poi via via che le possibilità lo consentissero, il completino, la tuta, il K - way, zucchetto e altro, che nel corso degli anni si è più volte ripetuto e migliorato. Oltre a ciò venivano coperte le iscrizioni a due manifestazioni a cui il gruppo teneva, ossia quelle in cui si evidenziava la consistenza del gruppo stesso, quelle in cui veniva stilata una classifica oltre che individuale, di gruppo per citarne un paio tra le classiche la “ Roma-Ostia “ in cui nella graduatoria di società si posizionava in zona avanzata e di tutto rispetto . La “24 x 1ora “ nella quale il gruppo è risultato il primo o tra i primi a mettere in pista ben 3 squadre di cui una interamente femminile .
Inoltre, tra le varie cose a cui il socio con la quota veniva ad aver assicurata c’ era la caratteristica festa con la cena di gruppo di fine d’ anno a cui partecipavano oltre che dei tesserati, i relativi familiari (questi auto paganti) amici, conoscenti, simpatizzanti. In questa occasione veniva distribuito tutto il materiale reperito durante tutto l’arco dell’ anno e a ciascuno veniva dato un premio, o una coppa sino ad esaurimento (di quelle vinte come gruppo ) o altro gadget, in base sia alla prestazione (il gruppo può vantare persino qualche titolo italiano !!), che per numero di partecipazioni .
In buona sostanza e per non annoiare oltremodo il gruppo sostanzialmente e prevalentemente ha curato le seguenti linee di lavoro svolgendo attività nel campo :
Attività che il più delle volte si fondono , si intersecano, si sovrappongono, si uniscono .
In merito al primo punto possiamo dire che è inutile e quasi impossibile elencare tutte le manifestazioni alle quali in quasi trent’ anni si è partecipato. Non c’è stata domenica in cui il gruppo non si sia riunito e abbia partecipato ad ogni tipo di gara amatoriale o competitiva. Da quelle rionali, cittadine, provinciali, regionali, nazionali, internazionali. A volte mandando una rappresentativa in più e diverse gare, onde curare i buoni rapporti con le altre società. Coprendo ogni tipo di percorso o distanza; da quelle brevi, alle mezze maratone, alle maratone vere e proprie, ufficiali, alle super maratone, alle 100 km !!.
Relativamente alle maratone si possono elencare quasi tutte e per più volte quelle svolte in Italia da Torino a Palermo. Così per quelle in campo Europeo, ossia in quasi tutte le capitali; come per alcune internazionali per citare una classica la N.Y.C.
Le super maratone, quelle intorno ai 50 / 60 Km possiamo citarne alcune come la Quintiliolo-Mentorella , la Bracciano-Civitavecchia, i 50 km di Romagna, la Pistoia-Abetone.
I 100 Km citiamo in particolare la Firenze-Faenza ossia “il Passatore“ per il quale possiamo aggiungere un nota in più, ossia che dai primi anni ottanta ad oggi e sottolineando ad oggi, in tutte le edizioni non è mai mancata una presenza del gruppo e conquistato un titolo italiano di categoria .
Il tutto con spostamenti organizzati sia in proprio che con agenzie; al termine con le consuete e tradizionali conclusioni conviviali sempre in allegria nei ristoranti o pic-nic dove possibile; dopo aver alloggiato in confortevoli hotel.
In merito al secondo punto possiamo ricordare le 22 Edizioni della “manifestazione” podistica alla Garbatella “ ( prima Ed. 19 / 10 / 1986 ) introducendo nel quartiere un evento di cui era sprovvisto. Di queste si terrà un capitolo a parte e se ne parlerà separatamente, riproducendo documentazioni, cronache, racconti, episodi, aneddoti, curiosità. Solo come breve cenno, in alcune edizioni si è raggiunto un picco partecipativo di oltre 1000 iscritti ; si è elargito una abbondante premiazione, il tutto secondo classifiche, uomini, donne, i più giovani, i più anziani, i gruppi; si è consegnato ad ogni partecipante un pacco gara di valore sempre di gran lunga superiore alla quota di iscrizione, offerto un ristoro a detta dei partecipanti piuttosto gratificante, gestito il percorso autonomamente, tenendo cura della incolumità dei partecipanti, del traffico, del rispetto degli spazi rionali utilizzati, dell’ ordine e della pulizia, rilasciando tutto perfettamente sempre in ordine. Ci auguriamo che qualcuno ce lo confermi .
Di altre varie, originali e inconsuete organizzazioni possono essere citate :
“Correre a quattro zampe “(due del podista, quattro del cavallo) una novità, una curiosità, un’originalità. In collaborazione con il maneggio di Castel Fusano, si è messa in piedi una manifestazione in cui un podista correva in affiancamento ad un cavallo cavalcato da un fantino od una amazzone. Il percorso si snodava all’interno della pineta stessa, si dovevano rispettare delle regole appositamente predisposte ed una certa regolarità. Il podista ed il cavallo dovevano procedere sempre uniti. E’ risultata una trovata simpatica, conclusa con una premiazione per tutti ed una lauta ristorazione fatta principalmente di grigliate, dolci e altro. Una giornata di sport immersi in una natura protetta e rispettata all’insegna della ecologia e della vita all’aperto .
“Maratonina del primo dell’ anno“, senza iscrizione e tutti procedendo insieme con la stessa andatura, per accompagnare uno dei tre tuffatori , appartenente al gruppo , tra l’ altro straniero ( egiziano ) al tradizionale tuffo nel Tevere dell’ 1 / 1 . Manifestazione che ha avuto un ‘ incredibile successo partecipativo e spontaneo dal Circo Massimo luogo di raduno e partenza al ponte da cui avveniva il tuffo. In questa occasione si è presa un’altra iniziativa che per certi versi ci ha resi soddisfatti. Abbiamo distribuito, offerto gratuitamente a quanti gradivano una fetta panettone o pandoro ed un bicchiere di spumante per raccogliere delle spontanee offerte che venivano poi date in beneficienza per la ricerca delle cause di malattie genetiche, in particolare per la distrofia muscolare .
“ Staffetta da Roma ad Assisi “ ossia “ da S. Benedetto a S. Francesco “ circa 170 km. suddivisa in frazioni di circa 20 km, da percorre prevalentemente insieme a quanti sceglievano la stessa tratta. Il percorso si snodava su tutta la SS. Flaminia. Partenza dall’Abazia delle Tre fontane con la cerimonia officiata dall’Abate ed arrivo ad Assisi alla basilica di santa Maria degli Angeli accolti anche in questo caso dall’Abate del Santuario con cerimonia nella Porziuncola aperta appositamente per noi; evento di una eccezionalità e particolare rarità ! A tutti i partecipanti venne dato come riconoscimento un piccolo bucchero originale appositamente ordinato ad una specialistica e artistica bottega-fornace di Gubbio. Conclusione della manifestazione che si è protratta ininterrottamente dalle 16 del sabato alle 13 della domenica con una eccezionale tavolata in un ristorante tipico della zona con tutti i podisti i familiari, gli amici, gli accompagnatori al seguito che hanno svolto un lavoro encomiabile specie durante tutta la nottata a tutela e salvaguardia dei podisti .
Oltre all’attività prevalentemente podistica non è si trascurato di dare spazio al terzo punto. Si curato anche l’aspetto ricreativo, oltre che per i soci per quanti erano al loro seguito. Si sono effettuate delle gite turistico-culturali di interesse rilevante con una cura ineccepibile sotto il profilo organizzativo, logistico, scelta di siti altamente interessanti e durata di più giorni, con una selezione accurata di hotel, ristoranti, trasporti in macchina o pullman o treni o aerei e sempre nel rispetto del miglior risultato del binomio qualità-prezzo. Per citare alcuni dei luoghi o siti archeologici, tra l’ altro sempre visitati con guida professionale del posto si annoverano: Pompei, Paestum, Caserta, la Reggia, Caserta vecchia, Castel del monte, Trani, Otranto. Al nord in occasione della “Monfortina “ S. Bonifacio, Monte Forte d’ Alpone: Padova, Vicenza, Este, Mantova ecc. per non dilungarci.
In merito al terzo punto si preferisce stare nella discrezione e non evidenziare altro se non quanto è già stato detto nella maratonina del 1/1 per la distrofia muscolare; di un piccolo contributo per un intervento di cardiochirurgia da effettuare all’estero su una bambina; poco altro, ma generosamente e molto modestamente per quanto fosse possibile.
Per un certo periodo il gruppo ha edito un proprio giornalino mensile, che veniva letto e commentato durante le riunioni settimanali. In esso venivano riportate ed elencate tutte le manifestazioni di prossima programmazione, i commenti di quelle a cui si era partecipato, varie rubriche da quella medica, a quella sull’alimentazione, tecnica in merito a consigli sugli allenamenti, all’abbigliamento, qualche spunto turistico-culturale ed altro.
Il gruppo ebbe un ruolo attivo nella polemica federale per l’ottenimento dell’ingresso presso i campi sportivi di Caracalla e Tre Fontane, per gli allenamenti anche degli atleti delle società amatoriali ed accoglimento di certi suggerimenti normativi federali.
L’organizzazione all’interno del gruppo, ha sempre fornito un servizio di assistenza per quanto riguarda le iscrizioni alle varie gare, il ritiro e consegna del pettorale e pacco gara per ciascuno, ha sempre consentito la possibilità di partecipare, con spirito di collaborazione e solidarietà, anche a chi poteva trovarsi in difficoltà.
Purtroppo non c’ è cosa a questo mondo che possa vantare il bene dell’ eternità, poiché l’unica certezza che possa avere una cosa che nasce, che avrà senza ombra di dubbio una fine.
Tuttavia, l’importanza è di essere esistiti e se possibile di aver operato al meglio, di aver lasciata una traccia positiva, un’orma, un’impronta cui far riferimento, qualcosa che valga la pena di ricordare ed acquisire se positiva o evitare se negativa. In questo caso, con tutta la modestia il G.S.Arcobaleno –Roma nel suo genere si augura e spera senza volersi illudere di essere riuscito a seminare qualcosa nell’ interesse di questa amata e benefica attività quale il podismo come filosofia di vita salutare per il fisico e la mente ( in corpore sano mens sana )
Oggi ancora alcuni reperti storici si trovano tra i volontari che continuano a collaborare sotto il nome del gruppo con le organizzazioni in particolare della “ Roma-Ostia “ e “Maratona di Roma“, svolgendo vari servizi dal centro maratona, alla gestione di un punto di ristoro ed un punto di spugnaggio lungo il percorso della gara.
Oppure con chi voglia avere un apporto, un consiglio, una mano.
Il gruppo, non ha più rinnovata alcuna affiliazione, ha dismesso quella struttura ed organizzazione che per anni è stata pulsante, tuttavia un reperto lo si può ritrovare in una pizzeria dove bi settimanalmente si ritrovano quei pochi irriducibili, nostalgici, affezionati arcobalenisti, con le signore, altra forza della validità ed efficienza del groppo, che continuano a parlare di corse, di manifestazioni, di episodi, di rivalità, di record personali, di soddisfazioni, di delusioni, il tutto con la velata malinconia del sapore dei ricordi .
Nel ringraziare per l’ attenzione prestata, si porgono i migliori e sportivi saluti e auguri a tutti.
G.S. Arcobaleno-Roma
(tiberio faraglia, ernesto del vescovo, romolo ferrari, caludio sabatini, sandro fogliati, sergetto. )